Volley, Trento s’inchina: Perugia è campione del mondo per club
La squadra di Anastasi soffre, va sotto, ma a Betim, in Brasile, conquista anche il secondo trofeo della stagione dopo la Supercoppa.
PERUGIA-TRENTO 3-1 (20-25, 25-23, 27-25, 25-19
Perugia vince il suo primo Mondiale, al primo tentativo. E lo fa battendo Trento, come era già successo nella semifinale di Supercoppa. Perugia è più forte di tutte quest’anno, ma dimostrarlo ogni volta non è facile e lo ha fatto anche questa volta. Sapendo soffrire, andare sotto più volte e più volte recuperare. Merito ancora una volta della panchina da cui emergono gli uomini che fanno la differenza nel momento giusto. Trento non cambia squadra per questa sesta finale mondiale della sua storia con lo stesso starting six che aveva già vinto le prime due gare. Anastasi fa una variazione soltanto Russo al posto di Solé. I ragazzi di Lorenzetti fanno capire che non vogliono sprecare l’occasione anche se Perugia è la squadra da battere e con una battuta pazzesca mettono in crisi la ricezione umbra, con 3 ace e 4 muri mettono in crisi la squadra del presidente Sirci. Sbertoli usa molto i centrali Podrascanin e Lisinac e Trento vola.
CAMBI
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Anastasi in panchina cerca di scuotere la squadra si gioca la carta Plotnytsky al posto di Semeniuk, ma non ce la fa. Nel secondo parziale cambiano le cose Perugia si rialza (grazie a una serie di battute dell’ucraino), Trento deve rincorrere per tutto il set anche perché la sua ricezione va spesso in affanno e gli umbri girano la partita, un’altra volta. Anastasi continua a usare la panchina (entrano Herrera e Piccinelli), si scioglie Leon e Perugia pareggia. Ma la squadra di Lorenzetti è tosta e nel terzo set scappa un’altra volta, il break arriva ancora a più 4 (18-14), ma ancora una volta va in battuta Plotnytsky che spacca di nuovo il match, grazie anche a qualche errore trentino Perugia impatta a 18 e supera 19. E’ di nuovo grande spettacolo come la semifinale di Supercoppa (vinta da Perugia che poi si era portato a casa anche il trofeo): Kaziyski e Leon fanno grandi giocate e il parziale resta sempre in equilibrio. Fino a quando proprio Leon fa la differenza e Perugia si prende il set che sposta l’equilibrio (il terzo). Nel quarto Trento deve abbassare un po’ l’intensità, mentre la squadra di Anastasi è un Freccia Rossa che non si ferma più. Finora ha due trofei su due e rischia di sommarne 5 alla fine dell’anno. Onore a Perugia, ma anche al coraggio di Trento per averci provato sempre. E aver fatto paura ai campioni.