Virginia Raggi è a capo della commissione per Roma 2030 ma viene esclusa dall’Expo di Dubai
Roma ufficializzerà la propria candidatura a Expo 2030. Lo farà al Padiglione Italia di Dubai, sede dell’attuale esposizione universale che chiuderà i battenti a fine mese. Un’occasione molto importante per mettere in vetrina le potenzialità del nostro Paese. Eppure, nella delegazione italiana c’è una grande assente: Virginia Raggi. Già, proprio lei, la neo presidente della commissione capitolina speciale per Expo 2030. L’ex sindaca, ora semplice consigliera del M5s, infatti, una settimana fa è stata eletta a capo di questo organismo che dovrà contribuire in modo importante a fare della Capitale il centro del mondo tra otto anni. Eppure, domani a Dubai, ci saranno proprio tutti. L’appuntamento è alle 17 ora locale, le 14 in Italia. La delegazione italiana è composta dal sindaco Roberto Gualtieri, dal presidente del Comitato promotore Expo Roma 2030 Giampiero Massolo, dal responsabile tecnico del progetto Carlo Ratti (architetto esperto in riconversione urbana sostenibile) e dal commissario per l’Italia all’Expo di Dubai Paolo Glisenti. Sono previsti anche gli interventi dei ministri Luigi Di Maio (Esteri) ed Enrico Giovannini (Infrastrutture e Mobilità sostenibili). L’assenza della Raggi è pesante.
Quando è stata scelta per guidare la commissione speciale ha detto: «Ci metteremo subito all’opera. Questa è una sfida che si vince tutti insieme e che deve riqualificare la nostra città». Quale occasione migliore, quindi, per mettersi subito all’opera se non partecipando al lancio internazionale della candidatura? Qualcuno ha ipotizzato che la Raggi abbia scelto di non partire per Dubai perché non è vaccinata contro il Covid. Eppure, le regole attuali non le impediscono di prendere un aereo per la città degli Emirati Arabi. Basta un semplice tampone negativo. Lo stesso requisito richiesto per accedere ai padiglioni dell’Expo. La sua assenza, quindi, è prettamente politica. È il segnale della scarsa importanza che il sindaco Gualtieri ripone nel nuovo ruolo del suo predecessore, nonostante abbia commentato così la nomina della Raggi: «Coinvolgere tutte le forze politiche in alcune commissioni è una cosa positiva, perché ci si assume un impegno sulle sfide più generali della città». Quindi, perché la Raggi è stata esclusa dalla missione a Dubai? Abbiamo chiesto spiegazioni al portavoce del primo cittadino, e la sua risposta è chiara: «Non è stata invitata». Anzi, «la sua presenza non è stata neppure mai stata contemplata».
Non è un mistero che il nuovo ruolo della Raggi abbia provocato più di un mal di pancia nel Partito democratico. Il vicepresidente della commissione, Lorenzo Marinone, si è dimesso dall’incarico ed è passato alla commissione Giubileo per «salvaguardare la maggioranza». Marinone ha spiegato così i tormenti Dem: «A essere contrari alla Raggi presidente della commissione Expo 2030 sono in tanti, soprattutto fuori dal gruppo dei consiglieri. Tra loro ci sono iscritti del Pd e militanti, c’è forte disaccordo. Non solo per le posizioni dell’ex sindaca sui vaccini, ma soprattutto per il suo operato nei cinque anni passati. Questo si dice nelle sezioni e nei circoli. Gualtieri ha detto più volte che non essendo il M5s parte della nostra maggioranza non possiamo imporgli il nome per la presidenza della commissione Expo 2030». Secondo il vicepresidente dell’assemblea capitolina, Paolo Ferrara, esponente pentastellato vicino alla Raggi, non è necessario che la Raggi vada a Dubai insieme alla delegazione italiana. Anche perché «la sua nomina è recente» e «non è richiesta la sua presenza in quanto presidente della commissione speciale». Così, faranno tutto gli altri. A partire da Gualtieri, che non dovrà condividere il palcoscenico con chi guidava la Capitale prima di lui.