Vaccino Covid, rischio miocardite: la nuova scoperta
C’è una correlazione tra il completamento del ciclo vaccinale anti Covid e l’insorgenza di miocarditi in una sola fascia della popolazione
Uno studio condotto su 23,1 milioni di cittadini della Danimarca, della Finlandia, della Norvegia e della Svezia ha svelato il collegamento tra la prima e la seconda dose dei vaccini anti Covid a mRna e l’aumento del rischio di sviluppare una miocardite. Dalla ricerca è emerso che effettivamente una fascia della popolazione era più esposta a sviluppare questo quadro clinico dopo il completamento del ciclo vaccinale.
Vaccino Covid, rischio miocardite: come è stato condotto lo studio
Gli scienziati dei quattro Paesi hanno avviato l’estensiva indagine dopo i tanti casi segnalati di miocardite e pericardite dopo la somministrazione dei vaccini anti Covid a mRna. Hanno valutato le cartelle cliniche di 23.122.522 individui sopra i 12 anni, di cui il 49,8% di sesso maschile e il 50,2% di sesso femminile, dal 27 dicembre 2020 fino al 5 ottobre 2021.
Sono stati presi in considerazione i dati dei registri sanitari nazionali sull’esposizione a Sars-Cov-2, sulla vaccinazione e i mix con i preparati Comirnaty di Pfizer e BioNTech, SpikeVax di Moderna e Vaxzevria di AstraZeneca, su eventuali diagnosi di miocardite o pericardite.
Cosa è emerso dallo studio dei casi di miocardite tra i vaccinati
Dai risultati è emerso un aumento del rischio di sviluppare problemi al cuore dopo la seconda dose per i giovani di sesso maschile tra i 16 e i 24 anni.
- Dopo due dosi di vaccino Pfizer e BioNTech è stato riscontrato un eccesso di miocarditi pari a 5,55 ogni 100 mila soggetti.
- Dopo due dosi di vaccino Moderna è stato riscontrato un eccesso di miocarditi pari a 18,39 ogni 100 mila soggetti.
- Dopo due somministrazioni con vaccinazione eterologa è stato riscontrato un eccesso di miocarditi pari a 27,49 ogni 100 mila soggetti.
Rickard Ljung, tra gli autori dello studio, ha spiegato a Medscape che “è stato dimostrato chiaramente un rischio maggiore di miocardite dopo la vaccinazione con il preparato di Moderna rispetto a quello di Pfizer e BioNTech”. Già in passato diversi scienziati lo avevano ipotizzato, spingendo l’Ema a modificare i bugiardini dei vaccini a mRna, come spiegato qui, ma la conferma è arrivata solo con questo studio.
Nel gruppo dei giovani uomini tra i 16 e i 24 anni, ha sottolineato, quelli vaccinati con Pfizer e BioNTech avevano un rischio di contrarre la miocardite 5 volte superiore al gruppo dei non vaccinati, e quelli vaccinati con Moderna di 15 volte superiore.