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Ursula Von der Leyen rieletta: confermato il bis alla Commissione Europea

Voto per nulla scontato, ma ora l’incarico è stato ufficializzato con il voto di fiducia del Parlamento di Strasburgo. Nessun riposo tra un mandato e l’altro: sul tavolo c’è già una lettera appello sul caso pesticidi

«Altri 5 anni. Non so come esprimere quanto sono grata per la fiducia di tutti gli eurodeputati che hanno votato per me». Lo ha scritto Ursula Von der Leyen su X dopo che il Parlamento europeo ha riconfermato il suo bis alla guida della Commissione europea. Voto per nulla scontato, visto che la rielezione era avvolta nell’incertezza per il timore di troppi franchi tiratori.

Questa mattina Von der Leyen aveva presentato nuovamente in sessione plenaria i tre pilastri della sua visione per i prossimi cinque anni di legislatura: prosperità, sicurezza e democrazia. Dopodiché è iniziato il dibattito e poi la votazione.

La vittoria è stata possibile grazie all’appoggio dei Verdi che fino all’ultimo hanno mantenuto il riserbo sulla loro posizione per il timore che, se rieletta, Von der Leyen, avrebbe ridotto gli obiettivi del Green Deal, l’ambizioso insieme di leggi sul clima già approvato.

Prima donna nella storia tedesca, al vertice del ministero della Difesa e fedelissima di Angela Merkel, Ursula von der Leyen è anche la prima donna della storia ad aver assunto la guida dell’esecutivo europeo. È precisamente il 2 luglio 2019 quando viene nominata presidente della Commissione Ue e nel quinquennio successivo ha dovuto affrontare sfide notevoli.

Come la pandemia, per esempio, mettendo in atto misure politiche ed economiche importanti come il fondo Next Generation EU per aiutare la ripresa. Ma anche come la guerra Russia-Ucraina, portando avanti la strenua difesa di Kiev. Sfide che non le hanno impedito di continuare a guardare anche ad altro: soprattutto alla transizione ecologica e all’innovazione tecnologica.

E arriviamo quindi all’oggi: dopo le elezioni europee, il 27 giugno 2024 il Consiglio europeo l’ha nominata per un secondo mandato come presidente della Commissione. Incarico ufficializzato il 18 luglio con il voto di fiducia del Parlamento di Strasburgo. Non avrà tempo di riposarsi tra un mandato e l’altro perché i problemi e le questioni sul tavolo sono molti.