COVID NEWSCRONACA E ATTUALITÀESTEROITALIA

Ursula von der Leyen, la sentenza del Tribunale Ue che la mette nei guai: “Irregolari i contratti per i vaccini anti Covid”

Proprio in queste ore Ursula von der Leyen sta cercando di farsi riconfermare come presidente della Commissione Ue. Ma su di lei si abbatte un inaspettato terremoto giudiziario. Colpa, o merito (dipende dai punti di vista) del Tribunale Ue che, con due sentenze, ha accolto parzialmente i ricorsi presentati da alcuni eurodeputati e cittadini. Ricorsi che riguardano la presunta irregolarità dei contratti sottoscritti proprio dalla Commissione europea per l’acquisto di vaccini contro il Covid-19. Ad essere sotto inchiesta ora, in modo particolare, è la decisione della squadra guidata da Ursula di secretare diverse sezioni di questi contratti, come quelle relative alle responsabilità delle case farmaceutiche per eventuali danni derivanti dalla somministrazione dei vaccini. Decisione che secondo il Tribunale Ue va annullata e le parti coperte dal segreto vanno rese pubbliche.

A portare avanti il ricorso era stato un gruppo di eurodeputati dei Verdi e diversi cittadini europei che hanno presentato richieste per ottenere l’accesso ai contratti sui vaccini, in modo particolare quello con Pfizer. Ma anche ad alcuni documenti collegati allo scopo di comprendere l’accordo tra la Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen e i produttori di vaccini contro il Covid-19.

Ma, come si legge in una nota del Tribunale Ue, la Commissione “ha concesso solo un accesso parziale a tali documenti, che sono stati messi in rete in versioni oscurate”, adducendo la giustificazione della necessità di tutelare gli interessi commerciali delle case farmaceutiche. Giustificazione contestata dal Tribunale che ordina ora di annullare tutti gli omissis inseriti nei contratti.

“Per quanto riguarda le clausole dei contratti relative all’indennizzo delle imprese farmaceutiche da parte degli Stati membri per eventuali risarcimenti che esse dovrebbero pagare in caso di difetto dei loro vaccini, il Tribunale sottolinea che il produttore è responsabile del danno causato da un difetto del suo prodotto e la sua responsabilità non può essere soppressa o limitata, nei confronti del danneggiato, da una clausola esonerativa o limitativa di responsabilità. – si legge nella nota – La Commissione non ha dimostrato che un accesso più ampio a tali clausole avrebbe effettivamente arrecato pregiudizio agli interessi commerciali di tali imprese.

Allo stesso tempo, la Commissione non ha fornito spiegazioni sufficienti che consentissero di capire in che modo l’accesso alle definizioni di ‘dolo’ e di ‘ogni ragionevole sforzo’ in taluni contratti e alle clausole dei contratti relative alle donazioni e alle rivendite dei vaccini avrebbe potuto arrecare concretamente ed effettivamente pregiudizio a tali interessi commerciali”.La replica della CommissioneDi fronte a questo tsunami, la Commissione europea replica con un’altra nota sottolineando di aver “dovuto trovare un difficile equilibrio tra il diritto del pubblico, compresi i deputati al Parlamento europeo, all’informazione e gli obblighi giuridici derivanti dai contratti, sui vaccini anti Covid-19, che avrebbero potuto comportare richieste di risarcimento danni a spese dei contribuenti”. L’esecutivo Ue guidato da Ursula von der Leyen rivendica infine il rispetto “dei principi di apertura e trasparenza” e “esaminerà attentamente le sentenze”, riservandosi “le proprie opzioni legali”.