CRONACA E ATTUALITÀITALIAROMA

Una generazione che osa cambiare rotta, per una nuova formazione pubblica in una nuova società

Di Cambiare Rotta -OSA

Per il 18 e 19 maggio, OSA e Cambiare Rotta organizzano a Roma un Forum nazionale sul sistema-formazione del nostro paese, le sue storture e la necessità urgente di cambiare veramente rotta, con una nuova formazione pubblica in una nuova società.La complicità dei nostri atenei e Israele hanno finalmente portato il tema delle università e del ruolo della conoscenza nel dibattito pubblico, toccando un tasto sensibile per le nostre classi dirigenti e aprendo una contraddizione cruciale, percepita insopportabile anche dai nostri compagni che dalla Francia agli Stati Uniti si mobilitano come noi nelle università e che ci porteranno un loro saluto nei giorni del forum.Ma il problema della formazione in Italia non è solo il rapporto Italia – Israele: aziendalizzazione e privatizzazione della conoscenza, militarizzazione e restrizione degli spazi di democrazia, sfruttamento e morte in Alternanza Scuola Lavoro, autonomia scolastica e degli atenei e disuguaglianze sono questioni che conosciamo bene e sono da tempo al centro della riflessione e delle lotte di chi si organizza per un’alternativa.

Sicuramente da dopo la pandemia si percepisce in maniera forte nel Paese un malessere giovanile diffuso e inedito che, quando organizzato, è stato capace di imporre questioni politiche centrali anche nel dibattito mainstream.Le classi dirigenti hanno saputo rispondere solo con la repressione – da Draghi a Meloni, la storia è stata la stessa. Noi invece pensiamo che le voci del dissenso presenti nel paese vadano fatte emergere e unite. Il 18 e 19 maggio a Roma avviamo una riflessione urgente e non più rimandabile sulla nuova formazione pubblica e statale che vogliamo.Il forum, diviso in diverse sessioni nei due giorni, vedrà alternarsi relazioni di personalità del mondo intellettuale, accademico e politico, nonché di attivisti, militanti, comitati e realtà politiche che come noi percepiscono le contraddizioni del nostro sistema formativo. Reprimere, manganellare, bollare come “intolleranti” studentesse e studenti che si mobilitano non può fermare la riflessione di chi sente le necessità di cambiare – veramente – rotta, per una Nuova formazione in una nuova società!