Troppo Barça per il Napoli: vince 4-2 al Maradona e passa agli ottavi
Già sotto di due gol dopo 13’ (Jordi Alba e de Jong), gli azzurri si illudono col rigore trasformato da Insigne, ma nel finale di tempo Piqué zittisce lo stadio. Nella ripresa quarto gol di Aubameyang, Politano poi rende meno amara la sconfitta.
Va a picco il Napoli. Al Maradona passa il Barcellona che rifila un fragoroso 4-2 con una dura lezione di gioco e si qualifica per gli ottavi di Europa League. Già al 13’ la squadra di Xavi è sul 2-0 e gli azzurri si sentono smarriti. Il gol di Insigne su rigore è una perfida illusione. Poi altre due reti dei catalani chiudono i conti di una partita sembrata in equilibrio solo per i sette minuti iniziali. L’1-1 di un settimana fa al Camp Nou è diventato velocemente un ricordo. Prima della gara, foto dei ventidue giocatori tutti insieme con uno striscione “No war”, pensando a quanto sta accadendo in Ucraina. Sfondato il muro dei quarantamila spettatori, il Maradona si era preparato tra tante emozioni nella sfida tra le squadre di club che hanno alimentato la leggenda di Diego
BARCELLONA IN CATTEDRA
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Spalletti si riaffida al 4-2-3-1. Rispetto alla formazione iniziale di Cagliari può contare sui rientri di Fabian Ruiz, Insigne e Osimhen. Tra i pali c’è Meret nel segno dell’alternanza con Ospina tra campionato ed Europa League. Tre novità nel Barcellona in riferimento all’undici di partenza al Camp Nou. In difesa entrano Dest e Araujo, mentre in regia si rivede Busquets. Sembra un avvio di studio da ambo le parti. Ma la partita si accende subito. All’8’ da un corner di Insigne mal indirizzato scatta la ripartenza del Barcellona. Traoré è una freccia, la difesa del Napoli non riesce ad arginarlo, apertura sulla destra per Jordi Alba che infila Meret. Napoli raggelato. La squadra di Spalletti si distrae disinvoltamente al 13’ e de Jong si trova libero per inventare dalla distanza una parabola che non dà scampo a Meret e porta il Barcellona sul 2-0. Annaspa il Napoli nel confronto con la squadra di Xavi. La gara sembra precocemente senza via di ritorno per gli azzurri. Il Barcellona martella sul fronte offensivo. Al 23’ Osimhen sguscia in avanti e viene falciato dal portiere Ter Stegen. Rigore. Dal dischetto Insigne con un’esecuzione angolata accorcia le distanze. Il pressing spagnolo continua però a fare la differenza. Insigne avvia una ripartenza ma punta a rete invece di servire Osimhen che si lamenta mentre il Maradona rumoreggia. Al 44’ un tiro di Piqué scova lo spiraglio per sbattere sul palo e finire nel sacco. All’intervallo, col 3-1 per il Barcellona.
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Troppo Barça per il Napoli: vince 4-2 al Maradona e passa agli ottavi
Dal nostro inviato Nicola Berardino24 febbraio – NAPOLI
Già sotto di due gol dopo 13’ (Jordi Alba e de Jong), gli azzurri si illudono col rigore trasformato da Insigne, ma nel finale di tempo Piqué zittisce lo stadio. Nella ripresa quarto gol di Aubameyang, Politano poi rende meno amara la sconfitta
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Pierre-Emerick Aubameyang, 32 anni. Afp
Va a picco il Napoli. Al Maradona passa il Barcellona che rifila un fragoroso 4-2 con una dura lezione di gioco e si qualifica per gli ottavi di Europa League. Già al 13’ la squadra di Xavi è sul 2-0 e gli azzurri si sentono smarriti. Il gol di Insigne su rigore è una perfida illusione. Poi altre due reti dei catalani chiudono i conti di una partita sembrata in equilibrio solo per i sette minuti iniziali. L’1-1 di un settimana fa al Camp Nou è diventato velocemente un ricordo. Prima della gara, foto dei ventidue giocatori tutti insieme con uno striscione “No war”, pensando a quanto sta accadendo in Ucraina. Sfondato il muro dei quarantamila spettatori, il Maradona si era preparato tra tante emozioni nella sfida tra le squadre di club che hanno alimentato la leggenda di Diego.
BARCELLONA IN CATTEDRA
Spalletti si riaffida al 4-2-3-1. Rispetto alla formazione iniziale di Cagliari può contare sui rientri di Fabian Ruiz, Insigne e Osimhen. Tra i pali c’è Meret nel segno dell’alternanza con Ospina tra campionato ed Europa League. Tre novità nel Barcellona in riferimento all’undici di partenza al Camp Nou. In difesa entrano Dest e Araujo, mentre in regia si rivede Busquets. Sembra un avvio di studio da ambo le parti. Ma la partita si accende subito. All’8’ da un corner di Insigne mal indirizzato scatta la ripartenza del Barcellona. Traoré è una freccia, la difesa del Napoli non riesce ad arginarlo, apertura sulla destra per Jordi Alba che infila Meret. Napoli raggelato. La squadra di Spalletti si distrae disinvoltamente al 13’ e de Jong si trova libero per inventare dalla distanza una parabola che non dà scampo a Meret e porta il Barcellona sul 2-0. Annaspa il Napoli nel confronto con la squadra di Xavi. La gara sembra precocemente senza via di ritorno per gli azzurri. Il Barcellona martella sul fronte offensivo. Al 23’ Osimhen sguscia in avanti e viene falciato dal portiere Ter Stegen. Rigore. Dal dischetto Insigne con un’esecuzione angolata accorcia le distanze. Il pressing spagnolo continua però a fare la differenza. Insigne avvia una ripartenza ma punta a rete invece di servire Osimhen che si lamenta mentre il Maradona rumoreggia. Al 44’ un tiro di Piqué scova lo spiraglio per sbattere sul palo e finire nel sacco. All’intervallo, col 3-1 per il Barcellona
SENZA SCAMPO
Nella ripresa il Napoli riparte con Politano al posto di Demme: Elmas arretra in mediana. Il Barcellona allenta ritmo e pressing, la squadra di Spalletti ritrova qualche slancio. Ma al 15’ Traorè si fa largo, velo di de Jong e Aubameyang realizza il quarto gol. La partita non ha più storia. Spalletti fa entrare Ounas, Mertens e Ghoulam per Fabian Ruiz, Osimhan e Zielinski. E all’80 tocca a Insigne uscire tra i fischi del Maradona mentre cede il posto a Petagna. Politano al 42’ conquista un pallone in area e con un staffilata sigla il 4-2. Che diventa il risultato conclusivo. Il saluto dei quarantamila tifosi del Napoli è tra i fischi. Ma gli striscioni azzurri erano stati ritirati dalla Curva già nel primo tempo quando è sopraggiunta la notizia della morte di un capo ultrà. La notte di festa programmata per il Napoli al Maradona non era proprio questa.