CRONACA E ATTUALITÀESTEROITALIAVIOLENZA SULLE DONNE E MINORI

Studentessa fiorentina accoltellata ad Oslo dall’ex fidanzato. Il padre: “È ancora a rischio vita”

Martina Voce sarebbe stata raggiunta dall’ex nel locale e colpita con un coltello alla carotide per 30 volte. Tre colleghi, due uomini e una donna, hanno cercato di fermarlo

Una ventenne italiana, di Firenze, Martina Voce, è stata accoltellata nel negozio dove lavorava a Oslo, capitale della Norvegia. Lo riportano i media locali spiegando che l’assalitore sarebbe anche lui un ragazzo di 24 anni con cui in precedenza aveva avuto una relazione. L’uomo, norvegese di origini indiane, in base alle prime ricostruzioni, sarebbe rimasto ferito durante la colluttazione ed è trattenuto in stato di fermo in ospedale. La giovane aggredita, a quanto si apprende sarebbe figlia dell’avvocato Carlo Voce noto in città. La ragazza sarebbe stata colpita per 30 volte e avrebbe subito già una prima operazione durata 7 ore, riporta il Corriere Fiorentino. La studentessa, impiegata in un fast food quartiere di Vulkan, non dovrebbe essere in pericolo di vita, ma è ancora ricoverata in rianimazione. A quanto pare sarebbe stata raggiunta dall’ex nel locale e colpita con un coltello alla carotide. Tre colleghi, due uomini e una donna, hanno cercato di fermarlo.La giovane è stata difesa e salvata da due colleghi, uno dei quali ha accoltellato l’aggressore. L’ex fidanzato della ragazza è attualmente anche lui è in coma farmacologico e non ha dunque potuto rispondere alle domande degli inquirenti, secondo quanto riportato dal quotidiano norvegese VG. Uno dei due colleghi della ragazza è stato arrestato ma poi rilasciato, avendo agito in una situazione d’emergenza, ha scritto la polizia in un comunicato stampa.Fendente alla carotide per uccidere, aggressore arrestato per tentato omicidioUn primo fendente al volto, teso a uccidere, che l’ha colpita da un orecchio alla carotide, poi tante altre coltellate, decine, da cui la ragazza ha cercato di difendersi. Martina, studentessa e store manager di Smak aV Italia, negozio di eccellenze italiane nella capitale norvegese, venerdì era al lavoro quando, era circa mezzogiorno, il suo ex è entrato nel locale e, senza dire una parola, è andato verso di lei e l’ha accoltellata, forse usando un coltello da cucina. È stato arrestato per tentato omicidio. I due sarebbero stati insieme per circa due anni, poi a settembre Martina ha deciso di interrompere la loro relazione. Lui ha così iniziato a tempestarla di chiamate e messaggi, fino all’accoltellamento di venerdì. Il padre della ragazza: “Mia figlia rischia la vita””Mia figlia è a rischio vita, anche se minimo. L’hanno operata due volte. E’ in terapia intensiva intubata ma è sotto controllo. Dovrà affrontare tante altre operazioni, speriamo che ce la faccia. Siamo nel miglior ospedale della Norvegia”. Ha detto ai giornalisti Carlo Voce, padre di Martina, la ragazza fiorentina accoltellata dal suo ex fidanzato a Oslo.L’uomo ha raccontato che Martina lavorava nel punto vendita di un negozio italiano “lui è entrato come un pazzo e ha iniziato ad accoltellarla – ha detto – per fortuna sono intervenuti tre colleghi (anche loro rimasti feriti, ndr) e lo hanno fermato”. Il giovane, ha aggiunto il padre della vittima, “non aveva mai dato segnali di squilibrio”. “Sono stati fidanzati due anni, è venuto anche in Italia – ha raccontato – si erano lasciati a settembre e lui non lo aveva accettato”.L’amministratore della catena di negozi: “Siamo sconvolti”Molti erano presenti all’aggressione e hanno visto quanto accaduto. “Ho visto qualcuno che stava prestando il primo soccorso alla vittima, c’era molto sangue e la polizia è arrivata molto velocemente poco dopo” ha dichiarato un testimone. “Siamo tutti molto sconvolti” ha dichiarato l’amministratore delegato della catena di negozi Smak av Italia, dove lavorava la vittima. “Dobbiamo ringraziare due dipendenti dei nostri negozi, un norvegese e un italiano. Senza di loro, forse non sarebbe più in vita” ha dichiarato Comelli, intervistato dall’ANSA che ha sottolineato il coraggio dei dipendenti che sono riusciti a neutralizzare l’aggressore.