Siria e Turchia tra terremoto e geoingegneria? Facciamo ordine”
Di Angela Lano e Lorenzo Poli. Il 6 febbraio, un terremoto di magnitudo 8,1-7,8 ha devastato il sud della Turchia e il nord della Siria, aree da 12 anni coinvolte nella guerra civile scoppiata con le “primavere arabe” del 2011. Una parte del territorio è ancora in mano a milizie qaediste.La cronologia degli eventi pre-terremoto e i giochi geopolitici in atto tra USA, Russia, Turchia, Israele in relazione a fronti bellici in Siria e Ucraina ci inducono a riflettere e a interrogarci su chi, ipoteticamente, avrebbe un certo interesse a dare un colpo di acceleratore alle situazioni in atto e a spingere a prese di posizione o a rovesciamenti geopolitici. Per affrontare questo argomento, non possiamo non fare riferimento alla cosiddetta geoingegneria, o ingegneria climatica, incluso il progetto HAARP.Il Progetto HAARP è esistito, possiamo chiederci se sia in atto adesso. Certamente non è “complottismo”, il nostro, ma esercizio del dubbio. Tutti gli aerei, di linea o militari che siano, rilasciano delle scie di condensazioni inquinanti come metalli pesanti, polimeri, litio e piombo. Quanto alla geoingegneria, purtroppo esiste, (di nuovo, non è fantascienza o invenzione di complottisti) e consiste appunto nell’applicazione di tecniche artificiali di intervento umano sull’ambiente fisico, dall’atmosfera, agli oceani, alla biosfera, criosfera, idrosfera, litosfera. Può includere interventi sul terreno, gli oceani o l’atmosfera e comporta grandi rischi ed impatti negativi per le comunità umane, gli ecosistemi ed i processi naturali, nonché per la pace e la sicurezza mondiali. Per gli alti rischi e gli effetti collaterali che comporta, la geoingegneria è sottoposta a moratoria nella Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica.Qualche tempo fa il prestigioso quotidiano britannico The Guardian pubblicava sul proprio sito internet la mappa mondiale della geoingegneria resa nota dall’ETC Group, un’organizzazione internazionale che si batte per l’ambiente, l’ecologia e i diritti umani, i diritti delle popolazioni indigene e contadine e la salvaguardia delle loro economie locali (a capo vi è la biologa, ecologa ed ecofemminista Silvia Ribeiro). Allegato alla mappa vi era un interessantissimo
Nell’ottobre 2018, 23 organizzazioni internazionali e regionali e 87 organizzazioni nazionali indigene, ambientaliste, altermondiste, terzomondiste e contadine a livello mondiale, guidate dall’ambientalista indiana Vandana Shiva, avevano sottoscritto l’interessantissimo “Manifesto contro la Geoingegneria” per il blocco immediato di tutti gli esperimenti di geoingegneria pianificati, tra cui anche SCoPEx che all’epoca era previsto come iniezione stratosferica di Aerosol da eseguire in Arizona, vicino al confine USA-Messico.
Bill Gates, uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo, da anni finanzia progetti di geoingegneria per oscurare il Sole: si legga l’articolo di Pressenza a riguardo.
Vi sono progetti di ingegneria climatica – gestititi anche a livello militare – per far piovere, ridurre la pioggia, provocare temporali (USA e Israele sono in prima fila).
Queste sono le cose certe, provate e certificate e che nessuno può negare. Il nostro giudizio su queste tecnologie è assolutamente negativo, ovvero rappresentano esattamente la direzione opposta in cui dobbiamo andare. Non a caso tali tecnologie, pericolose per il clima e per il Pianeta, provengono dal sistema industriale e sono state finanziate proprio da coloro che, da sempre, con le loro attività, devastano il clima, l’ambiente, la biodiversità e provocano desertificazione, deforestazione e minacciano gli ecosistemi e l’estinzione delle specie viventi. Vengono definite “soluzioni tecnocratiche alla crisi climatica”, ma in realtà sono soluzioni tecnofile e, come disse Einstein: “Non puoi risolvere i problemi usando lo stesso atteggiamento mentale che li ha creati”.
Vediamo ora alcuni fatti di cronaca politica e geopolitica delle ultime settimane, e poi, nel secondo pezzo della nostra inchiesta, approfondiremo, con diversi articoli, la questione delle manipolazioni climatiche.
Terremoti in Turchia e Siria, tra geopolitica e geoingegneria?
Questioni geopolitiche.
1 – Turchia e USA
Il 3/2 rivolgendosi agli USA, la Turchia, attraverso il suo ministro dell’Interno, fa queste affermazioni: “Togliete le vostre sporche mani dalla Turchia”. Suleyman Soylu, un fervente critico degli Stati Uniti, che li incolpa per il tentativo di colpo di Stato militare del 2016, ha attaccato Washington da quando, all’inizio di febbraio, ha lanciato un’allerta sui viaggi dei propri cittadini “per l’aumento del rischio di attentati in Turchia”. Gli Stati Uniti, insieme a otto Paesi europei, hanno dunque chiuso temporaneamente le ambasciate e i consolati in Turchia e hanno emesso avvisi di viaggio dopo le proteste per il rogo del Corano in Europa.
I funzionari turchi affermano che le chiusure e gli avvertimenti sono un tentativo di dipingere la Turchia come uno Stato instabile. “Sono molto chiaro. So benissimo come vorreste creare conflitti in Turchia. Togliete la vostra faccia sorridente dalla Turchia. Ogni ambasciatore statunitense che arriva in Turchia si affretta a scoprire come rendere possibile un colpo di Stato”, ha dichiarato Soylu, riferendosi all’ambasciatore statunitense Jeffry Flake, durante un discorso pronunciato ad un evento ministeriale ad Antalya, venerdì 3 febbraio.
Soylu ha continuato accusando le ambasciate statunitensi in Europa di riunirsi nel tentativo di controllare il continente. Ha aggiunto che gli sforzi statunitensi in Turchia sono inutili grazie al presidente turco Recep Tayyip Erdogan. (1)
II – I fronti in Ucraina e Siria: USA-Israele e Russia.
USA, Israele e Russia hanno interessi differenti in Siria, e la guerra in Ucraina complica la situazione, soprattutto per ciò che riguarda il ruolo israeliano. Ai primi di febbraio, il governo israeliano stava valutando la sua politica “nei confronti dell’invasione russa dell’Ucraina e la possibilità di fornire all’Ucraina sistemi di difesa”, secondo quanto riportato dal sito israeliano Walla. L’amministrazione Biden e i membri del Congresso – democratici e repubblicani -, e altri governi occidentali, stanno facendo pressioni su Israele affinché fornisca aiuti militari, come sistemi di difesa missilistica, all’Ucraina. Finora, i funzionari israeliani affermano che Tel Aviv ha respinto la maggior parte delle richieste statunitensi e ucraine di fornire all’Ucraina sistemi di difesa per timore che questo passo possa portare a tensioni con la Russia e danneggiare gli interessi di sicurezza israeliani in Siria. La Russia, da parte sua, ha messo in guardia Israele dal consegnare armi all’Ucraina: “Diciamo che tutti i Paesi che consegnano armi devono capire che considereremo queste armi come obiettivi legittimi per le forze armate russe”, ha dichiarato Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo. (2)
Da parte sua, il 5 febbraio, Netanyahu aveva dichiarato che Israele non vuole un confronto militare con la Russia, ma ha ammesso che i due Paesi hanno “relazioni complicate”.
“Questo è dovuto al fatto che al confine con la Siria gli aerei israeliani e russi volano molto vicini tra loro“, ha spiegato, sottolineando che Tel Aviv ha bisogno di libertà d’azione nell’aria, ma questo potrebbe portare a un confronto con Mosca. (3)
Sempre la settimana scorsa, l’Ucraina aveva chiesto al governo israeliano di rilasciare una chiara dichiarazione di condanna dell’invasione russa e di sostegno all’”integrità territoriale dell’Ucraina”. Aveva, inoltre, chiesto a Tel Aviv di approvare un prestito di 0,5 miliardi di dollari in vista della prevista visita del ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen a Kiev.
Secondo il sito web israeliano Walla, Kiev ha chiesto a Tel Aviv di “prendere una serie di misure” come parte dei preparativi per la visita di Cohen. Secondo le fonti, Kiev vuole anche che Cohen faccia dichiarazioni dirette sul sostegno di Israele all’integrità territoriale dell’Ucraina e sulla condanna della Russia. L’Ucraina vuole anche che Israele accolga centinaia di suoi soldati e civili feriti in guerra e che permetta loro di essere curati negli ospedali israeliani.
Secondo un funzionario ucraino, la misura in cui Israele risponderà alle richieste dell’Ucraina durante la visita di Cohen sarà un indicatore della “sincerità delle intenzioni di Israele”. Cohen non ha specificato la data della sua visita a Kiev, ma ha indicato che avverrà “nel prossimo futuro”, diventando così il primo ministro israeliano a visitare la capitale ucraina dopo l’invasione russa del febbraio 2022.
Il funzionario ucraino ha sottolineato che “lo svolgimento dell’incontro è subordinato alla disponibilità di Israele a compiere passi a favore dell’Ucraina”. (4)
III – Parallelamente, sul fronte delle relazioni tra Turchia, Siria e Russia, erano previsti incontri trilaterali: “Le delegazioni militari di Turchia, Siria e Russia si incontreranno questo mese per sviluppare il dialogo tripartito iniziato alla fine dello scorso anno”, ha dichiarato il ministro della Difesa turco Hulusi Akar.
Le consultazioni sono state avviate il 28 dicembre a Mosca tra i ministri della Difesa di Turchia, Russia e Siria nel contesto di un processo di normalizzazione delle relazioni tra Ankara e il regime di Assad. Ankara ritiene che queste consultazioni possano creare le basi per una soluzione politica globale della situazione in Siria, compresa la questione dei rifugiati siriani in Turchia.
Il 15 dicembre, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva annunciato di aver proposto al suo omologo russo, Vladimir Putin, di organizzare un incontro a tre tra i due leader e il presidente siriano Bashar Al-Assad, a condizione che questo vertice sia preceduto da negoziati a livello di rappresentanti dei servizi di sicurezza, ministri della Difesa e degli Esteri. (5)
Poi, il 6 febbraio, detona un terrificante terremoto, proprio nell’area contesa e controllata da Israele, Russia e Turchia… Senza entrare nello sterile, quanto inutile, “complottismo”, qualche domanda ce la possiamo, dunque, porre. E ci aiutano alcuni articoli sulla geoingegneria e i disastri ambientali.
Geoingegneria e manipolazione climatica.
Non è complottismo, è realtà da anni. Nella puntata di Voyager, Rai 2, del 5/10/2012, dal titolo “La guerra del clima: la natura diventa un’arma?”, si parla senza tanti preamboli, di “azioni di geo-ingegneria per scatenare cataclismi”. Leggiamo la descrizione del documentario: “L’uomo è impegnato in una ricerca, diventare onnipotente: manipolare le risorse climatiche ed usarle per scopi bellici! Fulmini, piogge torrenziali, terremoti, tsunami e uragani creati e controllati per annientare il nemico. Nelle guerre del futuro non serviranno proiettili e sarà impossibile individuare chi ha sferrato l’attacco. La guerra climatica è già in atto! Nicola Tesla fu il padre fondatore delle armi ad energia diretta e con i suoi studi ha generato le basi per le sperimentazioni per quanto riguarda le modifiche ambientali e gli attacchi climatici”.
Seguiamo, dunque, con attenzione questi video:
Molto interessante, sempre in tempi non sospetti (2008), anche l’intervista al gen. Mini, “Cambiamenti climatici, tsunami e terremoti possono essere creati artificialmente”.
“Sono un generale in cosiddetta ausiliaria, noi generali non andiamo mai in pensione. Sono stato Capo di Stato Maggiore della NATO in Sud Europa, quindi ho avuto parecchi incarichi: sono stato in Cina per tre anni come addetto militare, sono stato in America per altri due anni come integrato in una unità americana e così ho avuto moltissime esperienze.
“Il senso dell’argomento fondamentale è questo, LA GUERRA È CAMBIATA, cioè non ci possiamo più tenere attaccati al concetto di guerra tradizionale quando c’era uno che sparava contro un altro. E’ cambiata non soltanto perché gli interlocutori della guerra o anche i co-interessati alla guerra sono moltissimi; è cambiato perché i sistemi d’arma sono cambiati: non ci sono più soltanto fucili o missili adesso ci sono anche altri tipi di arma.
‘Un’arma fondamentale che nella guerra moderna o in questa guerra globale ha assunto una rilevanza fondamentale è proprio l’arma PSICOLOGICA o comunque l’arma dell’INFLUENZA, che può essere esercitata con tutto, quindi l’ambiente inteso come sistema ecologico, nel quale noi viviamo e dal quale noi dipendiamo, è diventato un attore principale, non è soltanto una cornice, è un attore principale della guerra, può essere addirittura un obiettivo ma può essere anche uno strumento e questo è il concetto fondamentale.
“Il programma Owning the Weather 2025, è partito nel 1999; oggi siamo nel 2008 quindi sono già passati 10 anni e questo obiettivo di possedere il tempo meteorologico entro il 2025 a fini militari, questo è il programma perchè è finanziato dall’aeronautica militare statunitense non è finanziato da McDonald che vuole vendere gli hamburger, quindi questo è un programma che sta andando avanti e se tanto mi dà tanto, se l’obiettivo finale è al 2025, nel 2008 noi abbiamo già qualche risultato lo dobbiamo avere altrimenti chi è che investe i soldi avrebbe già chiuso i rubinetti dei fondi. Qundi ci sono già adesso delle capacità pratiche che possono essere sfruttate.
“È una di quelle evoluzioni della ricerca sulle onde a bassissima frequenza e altissima frequenza, sono i due estremi, per la loro capacità praticamente di superare gli ostacoli, di non essere influenzati dalla curvatura terrestre, di non essere influenzati da ostacoli di varia natura… è quello, quindi, di poter modificare l’assetto anche atomico delle cose. Bene, questi generatori ovviamente di queste onde elettromagnetiche particolari, ovviamente chi è che li gestisce dice che sono per tutt’altra natura che non hanno questo tipo di capacità.
“Diventano anche poco credibili. Sa che cos’è, mantengono una certa dose di credibilità perché nessuno sa veramente di che cosa si tratta, per cui se una fonte autorevole, come un governo, dice “no, noi non stiamo facendo questi esperimenti per questo, ma lo facciamo per motivi difensivi e non turbiamo, non alteriamo l’equilibrio ecologico di nessuno”, tutti quanti tendono a crederci; soltanto che negli ultimi 15 – 20 anni ormai questo livello di fiducia sulla parola incomincia a scadere un po’. Ecco, queste onde elettromagnetiche hanno la capacità di interferire e quindi di addirittura di provocare delle alterazioni meteorologiche focalizzate in determinati punti che poi possono montare per conto propri”. (6)
Dal punto di vista tecnico-scientifico, questa capacità è reale, concreta. Infatti, “sono in corso da più di sessant’anni tentativi di condizionare artificialmente il clima, controllare piogge e nevicate, alterare la temperatura atmosferica, generare tornado e tsunami. Chi conduce questi esperimenti? E a quale scopo? Viaggio in uno degli argomenti più dibattuti della rete, quello della manipolazione climatica, e nelle numerose teorie, più o meno verosimili, che lo circondano”. In un interessante articolo pubblicato nel 2012, su Il Cambiamento, si legge: “La geoingegneria consiste appunto nell’applicazione di tecniche artificiali di intervento umano sull’ambiente fisico, dall’atmosfera, agli oceani, alla biosfera, criosfera, idrosfera, litosfera. Allegato alla mappa vi è un interessantissimo documento che elenca – suddividendoli geograficamente paese per paese e nominando le istituzioni, gli enti e le multinazionali coinvolte – tutti gli esperimenti sul clima effettuati nel corso degli anni. Secondo tale dossier i primi esperimenti si sono svolti sul finire degli anni Quaranta in Honduras ad opera della United Fruit Company, oggi Chiquita, che ai tempi esercitava un potere enorme su una larga fetta dell’America del Sud. Il documento si compone in tutto di 115 pagine piene di dati certificati che attestano un proliferare di esperimenti su come modificare il clima terrestre, per vari scopi. I più frequenti sono quelli riguardanti l’aumento o la diminuzione delle piogge; solo l’Italia ne conte ben sette differenti, dagli anni Settanta fino ai giorni nostri. Gli ultimi sono quelli del progetto Climagri, all’interno del quale sono stati realizzati test di riduzione della pioggia. Il documento dimostra in maniera inequivocabile che sono in corso, da ormai più di sessant’anni, studi ed esperimenti su come manipolare il clima terrestre, condotti dai governi di tutto il mondo con il contributo di imprese private, istituti, multinazionali. Fin qui parliamo di dati di fatto incontestabili. Ci sono invece alcune domande a cui non è possibile rispondere in maniera altrettanto lineare: quali capacità di manipolazione climatica sono state raggiunte negli anni attraverso lo sviluppo della tecnica? Quanto questi esperimenti influiscono sui cambiamenti climatici? Con quali scopi vengono effettuati? Il perché non sia possibile fornire risposte certe lo si intuisce: mancanza di documentazioni, reticenza da parte dei media e della classe politica ad affrontare apertamente queste tematiche, oscurantismo e tentativi di nascondere i veri scopi delle operazioni in questione. Ciò che possiamo fare è presentare le varie teorie, vagliare le ipotesi ed usare il buon senso per provare a rispondere – ovviamente non in via definitiva – ai tanti interrogativi che ci affollano la mente quando ci addentriamo in questioni così delicate.
LO SVILUPPO DELLA TECNICA Partiamo con lo stato dell’arte. Secondo la scienza e la ricerca ufficiali la capacità umana di influire sul clima è minima. D’altra parte è ipotizzabile che molti esperimenti sul clima si svolgano all’interno di operazioni segrete finanziate dai governi e gestite dai servizi d’intelligence; che dunque i loro risultati non vengano divulgati pubblicamente né acquisiti all’interno del sapere scientifico condiviso. Alcuni dati sembrano dimostrare che la capacità di manipolazione climatica va molto oltre la posizione ufficiale della comunità scientifica. Un recente articolo del Daily Mail riporta che un’equipe di scienziati assoldati segretamente dal presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahyan, sono stati in grado di generare 50 potenti temporali ad Abu Dhabi. Già nell’aprile 2007 il governo cinese annunciava fiero di aver provocato la prima nevicata artificiale sulla città di Nagqu. È dimostrato che si possono generare artificialmente tornado anche di grandi dimensioni, di cui si sta persino provando a trarre energia pulita. D’altronde basta tornare con la mente agli esperimenti del prof. Pier Luigi Ighina per rendersi conto che condizionare il meteo non è cosa poi così fantascientifica.
Davanti alle telecamere di Report, in una puntata di qualche anno fa, lo scienziato scomparso nel 2004, collaboratore in gioventù di Guglielmo Marconi, mostrava come addensare o disperdere le nuvole tramite uno strumento da lui realizzato: un’elica coperta di polvere di alluminio che a seconda del senso di rotazione si caricava positivamente o negativamente ed aveva effetti opposti sulle nubi, ora attirandole, ora respingendole. Ighina, le cui teorie non sono mai state riconosciute dalla comunità scientifica, sosteneva anche di aver inventato un macchinario capace evitare i terremoti: una sorta di grande valvola attraverso la quale trova sfogo l’energia racchiusa nel sottosuolo. In fatto di condizionamento atmosferico Ighina non è certo l’unico esempio di scienziato fuori dal coro. Ancor prima di lui furono in molti a studiare i comportamenti dell’energia e della sua trasmissione. Nikola Tesla, nell’ultimo periodo della sua vita, stava lavorando ad un metodo di trasmissione dell’energia senza fili detto teleforce, ribattezzato dai media statunitensi “raggio della pace” o “raggio della morte” per via delle sue potenzialità distruttrici. Alla sua morte molti dei documenti dello scienziato furono sequestrati dalle autorità governative statunitensi e bollate come top secret. Riprendendo gli studi di Tesla, negli anni Ottanta il fisico texano Bernard J. Eastlund, del MIT di Boston, registrò una serie di brevetti, di cui il primo chiamato “Metodo ed attrezzatura per modificare una regione dell’atmosfera, magnetosfera e ionosfera terrestre”. I suoi brevetti furono in seguito segretati e infine utilizzati per lo sviluppo del laboratorio Haarp, High Frequency Active Auroral Research Program, che ha lo scopo dichiarato di studiare l’effetto delle onde elettromagnetiche sulle comunicazioni, ma che secondo alcune teorie viene utilizzato per intervenire artificialmente sul clima.
Così un rapporto della Duma, il parlamento russo: “Sotto il programma HAARP, gli Stati Uniti stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto è comparabile al passaggio dall’arma bianca alle armi da fuoco, o dalle armi convenzionali a quelle nucleari”. QUALE INCIDENZA SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI? È verosimile che lo sviluppo della tecnica sia giunto al punto di poter condizionare in maniera sensibile il clima. Resta da rispondere alle altre domande. Innanzitutto, queste eventuali tecniche vengono utilizzate? E a quali scopi? La risposta a queste domanda è oltremodo complessa. Navigando in rete è facile imbattersi in teorie che vedono la mano dell’uomo dietro a qualsiasi evento climatico estremo occorso negli ultimi anni. Tali teorie, per quanto affascinanti, sono spesso prive di prove concrete e arrivano a negare l’eventualità (evidente) che una catastrofe possa essere anche generata da cause naturali. D’altra parte esistono trattati e documenti che dimostrano che sono in atto tentativi, più o meno concreti, di intervenire sul clima. Nel gennaio 2002 Italia e Stati Uniti firmarono un accordo chiamato “Cooperazione Italia-Usa su scienza e tecnologia dei cambiamenti climatici”. Il progetto aveva l’obiettivo dichiarato di sviluppare tecnologie per le energie rinnovabili, ma all’interno del rapporto si leggeva che fra gli scopi vi era la “esecuzione di attività di ricerca eco-fisiologica su diversi siti sperimentali italiani dove vengono modificate artificialmente le condizioni ambientali a cui è esposta la vegetazione” e la “progettazione di tecnologie per la manipolazione delle condizioni ambientali con particolare riferimento al controllo della temperatura e della concentrazione atmosferica di CO2”.
Più recentemente due ingegneri dell’Università di Harvard hanno annunciato l’intenzione di immettere solfati nell’atmosfera attraverso dei palloni aerostatici: una sorta di spray che sarebbe in grado di riflettere parte dei raggi solari, diminuendo così la temperatura del pianeta. L’esperimento si svolgerebbe per adesso soltanto su aree ristrette, ma i due non negano l’ipotesi di un futuro uso più esteso del metodo. D’altronde c’è chi sostiene che sostanze in grado di modificare il clima vengano già comunemente immesse nell’atmosfera. Secondo una teoria molto diffusa in rete, miliardi di nanoparticelle verrebbero quotidianamente diffuse attraverso le cosiddette scie chimiche, scie di pulviscoli bianche e persistenti rilasciate in cielo da aerei non segnalati. Senza addentrarci nei dettagli della teoria, facilmente rintracciabile sul web, è curioso notare che una recente scoperta proveniente ancora da Harvard sembrerebbe confermare alcune intuizioni dei teorici delle chemtrails. Secondo l’articolo del Daily Mail, che riporta i risultati dello studio, l’atmosfera sarebbe cosparsa in quantità diversa di “particelle atmosferiche della dimensione di una frazione di capello umano [che] potrebbero influire sul cambiamento climatico”. L’articolo non spiega da dove provengano tali particelle: potrebbero ad esempio essere frutto delle combustioni prodotte da inceneritori, automobili, ecc. D’altronde non si può escludere l’eventualità che siano state rilasciate appositamente nell’atmosfera per manipolare artificialmente il clima.
. A QUALE SCOPO? Sui motivi che spingono fondazioni, multinazionali, governi ad investire nella ricerca sulla manipolazione del clima il web è prodigo di spiegazioni, ma avaro di dati certi e credibili. La versione ufficiale fornita dagli enti coinvolti vuole, quasi in tutti i casi, che le ricerche sul clima siano effettuate per combattere il surriscaldamento globale o studiare i possibili scenari futuri. Ma è pur vero che in passato esperimenti climatici sono stati effettuati per ben altri scopi. Bellici ad esempio. Alcuni documenti dei servizi segreti ormai desecretati testimoniano come negli anni della guerra in Vietnam gli Stati Uniti, nella cosiddetta Operazione Popeye, tentarono di prolungare la stagione monsonica sul Laos caricando le nuvole di ioduro d’argento. Potrebbero poi sussistere motivazioni economiche. Sebbene si opponga ad ogni teoria cospirazionistica, Naomi Klein nel suo Shock Economy descrive minuziosamente come le multinazionali più potenti del pianeta traggano profitti enormi dai cataclismi ambientali, dai disastri, persino dal surriscaldamento globale. “Date le temperature bollenti, sia climatiche sia politiche, – scrive la giornalista canadese – i futuri disastri non avranno bisogno di cospirazioni segrete. Tutto lascia pensare che, se le cose restano come sono ora, i disastri continueranno a presentarsi con intensità sempre più feroce. La generazione dei disastri, dunque, può essere lasciata alla mano invisibile del mercato. Questa è un’area in cui il mercato funziona davvero”. Esiste un’altra infinità di teorie, più o meno originali e fantasiose, sui motivi che stanno alla base della manipolazione climatica. Ciò che è importante ricordare è che seppure tali esperimenti fossero condotti in buona fede con lo scopo di limitare i mutamenti climatici, mettere le mani sul clima è di per sé un gioco rischioso e dalle conseguenze imprevedibili. Come avverte uno studio condotto da un team di scienziati di varie nazioni e riportato sul sito della European Geosciences Union, “una soluzione geoingegneristica ai cambiamenti climatici potrebbe causare una notevole riduzione delle piogge e avere effetti indesiderati per la Terra ed il genere umano”. (7)
Fonti:
(1) https://www.middleeasteye.net/news/turkey-take-dirty-hands-off-interior-minister-us-envoy
https://www.middleeastmonitor.com/20230204-turkiye-interior-minister-to-us-ambassador-take-your-dirty-hands-off-turkiye/
(4) https://www.middleeastmonitor.com/20230206-ukraine-calls-on-israel-to-condemn-russia-invasion/
(5) https://www.middleeastmonitor.com/20230206-turkish-military-to-meet-with-members-of-syria-regime/
(6) Intervista completa: https://terrarealtime.blogspot.com/2012/06/terremoti-artificiali-sentite-cosa-dice_01.html?m=1
(7) Articolo integrale: https://www.ilcambiamento.it/articoli/geoingegneria_manipolazione_climatica
Altri link:
Ihttps://comune-info.net/autori/silvia-ribeiro/
Mappa interattiva dei progetti di geoingegneria in tutto il mondo, creata dall’ETC Group in collaborazione con la Heinrich Böll Foundation: https://map.geoengineeringmonitor.org
https://www.focus.it/scienza/scienze/esperimenti-di-geoingegneria-solare-harvard
https://mps-ti.ch/wp-content/uploads/2019/10/Manifesto-internazionale-contro-la-geoingegneria.pdf