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“Senza lavoro, non ho esperienza”. La manager: è ingiusto, vieni da noi

Alba Menozzi, ceo di Bologna Gomme, lei come ha reagito quando Rizzi durante il colloquio ha fatto l’affermazione: ‘Come faccio a fare esperienza se nessuno mi fa fare esperienza’?

“L’ho vista rattristarsi molto, mentre me lo diceva aveva la voce rotta dal pianto. Io mi sono bloccata e lei ha aggiunto che era disposta anche a lavorare gratis, pur di fare la prova. Al che le ho detto di no, assolutamente, non se ne parlava. Da lì si è aperto un nuovo livello di empatia tra noi. Mi ha raccontato della sua vita e delle circostanze familiari che l’avevano portata, a 37 anni, a non avere nulla sul curriculum”.

E lei che decisione ha preso?

“Per il ruolo su cui si concentrava la selezione non sarebbe stato possibile prenderla: avevo bisogno di qualcuno che fosse capace di inserirsi da subito, perché eravamo rimasti scoperti sull’amministrazione delle risorse umane. Con Melissa sono stata molto trasparente, e le ho offerto uno stage come assistente di direzione”.

Come sta andando lo stage?

“La prima cosa su cui stiamo lavorando è la sua formazione personale, in altre parole la capacità di credere di più in sé stessa. E’ una difficoltà oggettiva che sta affrontando”.

Torniamo un attimo al post. Si sarebbe aspettata questo boom di reazioni?

“Devo dire che uso Linkedin sempre in maniera monitorata, cercando di trasmettere quelli che per me sono i valori legati al mondo del lavoro. Penso prima d’ora di aver raggiunto le 3-4 mila interazioni come massimo. Questo post è ormai a 260 mila visualizzazioni”.

La cosa la sorprende?

“Ammetto di no, perché capisco che l’etica che metto sul lavoro è merce rara. Vedo tanta disillusione nel mondo professionale e spesso serve qualcuno capace di riaccendere la motivazione delle persone”.

Nel lavoro che cos’è per lei l’esperienza?

“Non è un concetto univoco di certo, dipende dai ruoli. Per me si tratta anzitutto di individuare chi condivide i miei stessi valori di coerenza e onestà, ma anche la determinazione a metterci la faccia e saper affrontare i problemi quando ci sono, o ancora la capacità di condivisione che in un lavoro di squadra è essenziale. Alle volte faccio prima a formare una persona da zero, anziché coinvolgere qualcuno che ha già esperienza ma ha anche bisogno di ‘smontare’ una mentalità vecchia”.

Nell’avere questo approccio si sente una mosca bianca?

“Penso di sì. Non voglio passare per buonista, ma far crescere i miei collaboratori è una cosa a cui tengo davvero molto. Confrontandomi con vari colleghi capisco però che quelli che ragionano allo stesso modo rappresentano davvero una nicchia di mercato”.

Donne penalizzate?

“Essere donne nel mondo del lavoro spesso rappresenta ancora un problema, un ostacolo. Ci sono senza dubbio quelle che riescono a non viverlo come tale. Sono proprio loro, secondo me, che devono prendere sotto la loro ala le altre, trasmettendo fiducia e nuovi strumenti per affermarsi”.

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