Schlein al Nazareno per il passaggio di consegne con Letta.
La prima donna alla guida dei dem. Serracchiani: “Pronta a passo indietro da capogruppo alla Camera”. Gori: “Dipende da lei se sarà ancora il mio partito”. Fioroni lascia
Come passaggio di consegne: un melograno di ceramica rosso portafortuna simbolo di prosperità. È il regalo che Enrico Letta ha voluto fare a Elly Schlein, eletta ieri alla guida del Pd. La premessa: “Lavoriamo per la massima unità del partito, la responsabilità è quella di tenere insieme la comunità democratica”. E poi l’annuncio: “L’assemblea ci sarà il 12 marzo e là verrà votata la nuova segretaria e sulla partecipazione vogliamo lavorare da subito per aprire il prima possibile il nuovo tesseramento”. Le congratulazioni sono arrivate dal suo sfidante Stefano Bonaccini, dalla premier Giorgia Meloni, dal leader della Lega Matteo Salvini, da quello del M5S Giuseppe Conte e, infine, anche da Silvio Berlusconi. Dal Pd inizia però ad affiorare qualche perplessità. Il primo a rompere gli indugi è Giorgio Gori. “Dipende da lei se il Pd sarà ancora il mio partito”, dichiara il sindaco di Bergamo. Beppe Fioroni, fondatore del Pd lascia il partito. Debora Serracchiani si dice pronta a un passo indietro da capogruppo alla Camera. Mentre Carlo Calenda – sulla scia di Iv – esulta: “Ora è il Terzo polo a rappresentare i riformisti”.
Primarie Pd: 1.098.623 voti; Schlein 53,75%, Bonaccini 46,25%
La Commissione nazionale per il Congresso del Partito democratico rende noti i dati definitivi sull’affluenza alle primarie del 26 febbraio e i risultati del voto.
Votanti: 1.098.623. Risultati: Schlein 587.010 (53,75%)Bonaccini 505.032 (46,25%).