Russia: rivelate le “garanzie di sicurezza” richieste alla NATO e la risposta inviata
Il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa ha pubblicato, venerdì 17 dicembre, le bozze dell’accordo sulle garanzie di sicurezza presentate agli Stati Uniti e alla NATO. Tra i punti salienti, vi è l’interruzione di qualsiasi attività militare euroatlantica nell’Est Europa. Washington e l’Alleanza, però, hanno respinto le richieste russe.
A riportare la notizia, il medesimo venerdì, è stata l’agenzia di stampa statale RIA Novosti. Inoltre, il viceministro degli Esteri del Paese, Sergey Ryabkov, citato da un’altra agenzia, Interfax, ha spiegato che gli Stati Uniti e la NATO, finora, hanno respinto l’accordo. “La loro risposta non è stata incoraggiante”, ha affermato il rappresentante russo. “Nelle nostre proposte abbiamo presentato in modo esaustivo una serie di questioni che richiedono soluzioni urgenti”, ha dichiarato Ryabkov, in riferimento alla bozza, consegnata il 15 dicembre. Il viceministro degli Esteri ha sottolineato che le proposte della Russia “non rappresentano un ultimatum all’Occidente”, ma ha ribadito che la “gravità” degli ultimi sviluppi non deve essere sottovalutata. Inoltre, Ryabkov ha affermato che, di recente, la sicurezza in Europa e nell’area Euro-atlantica ha subito un “notevole” deterioramento. Uno dei punti salienti delle “garanzie di sicurezza” riguarda la richiesta di Mosca di ritirare la decisione presa dai leader dell’Alleanza Atlantica in occasione del vertice di Bucarest, svoltosi il 2 aprile 2008. In tale data, si decise che la NATO avrebbe riconosciuto il “principio della porta aperta” sia per l’Ucraina sia per la Georgia, affermando di voler integrare i due Paesi nella comunità euro-atlantica.
RIA ha riassunto i punti chiave del primo documento, che è stato redatto in russo, inglese e francese. La Russia richiede di:
- Escludere un’ulteriore espansione della NATO, nonché l’adesione dell’Ucraina all’Alleanza;
- Non schierare truppe e armi aggiuntive rispetto a quelle collocate nei Paesi membri prima del maggio 1997, tranne in casi eccezionali e con il consenso della Russia e dei membri della NATO. [In tale quadro, è importante sottolineare che, prima del 1997, l’Alleanza non includeva i Paesi dell’Europa Orientale].
- Abbandonare qualsiasi attività militare della NATO in Ucraina, in Europa Orientale, nel Caucaso e in Asia centrale;
- Non schierare missili a medio e corto raggio in aree da cui possono essere colpiti altri territori;
- Non condurre esercitazioni e altre azioni con più di una brigata nella zona di confine concordata. Scambiare informazioni sulle manovre militari su base regolare;
- Confermare che le parti non si considerano avversarie, consolidare l’accordo per risolvere pacificamente tutte le controversie e astenersi dall’uso della forza;
- Impegnarsi a non creare condizioni che possano essere percepite come una minaccia dall’altra parte;
- creare hotline per i contatti di emergenza;
Se più della metà degli Stati firmatari accetterà le disposizioni, ha spiegato la testata russa, l’accordo entrerà in vigore. Si precisa, inoltre, che ogni Paese può recedere dal contratto, dandone comunicazione al depositario. In questo caso, l’intesa terminerà su base individuale 30 giorni dopo il ritiro.
A seguire, i punti salienti riassunti da RIA delle “garanzie” contenute nel secondo documento:
- Non schierare truppe né dispiegare armi nelle aree che saranno percepite come una minaccia alla sicurezza nazionale;
- Astenersi dal far volare bombardieri pesanti, nucleari e non, al di fuori dei propri cieli, da dove possono colpire bersagli sul territorio dell’altra parte;
- Non dispiegare navi da guerra in aree al di fuori delle acque nazionali, da dove possono colpire obiettivi sul territorio di un altro Stato;
- Non dispiegare missili a medio e corto raggio all’estero e in aree da cui possono colpire bersagli sul territorio di un altro Stato;
- Non dispiegare armi nucleari all’estero e ritirare quelle precedentemente schierate, nonché eliminare le infrastrutture create per il dispiegamento di armi nucleari al di fuori del proprio territorio;
- Non condurre esercitazioni militari con lo sviluppo di scenari per l’uso di armi nucleari e non preparare Paesi non nucleari all’uso di armi nucleari;
- Gli Stati Uniti si impegnano a escludere un’ulteriore espansione della NATO verso Est e a rifiutare di ammettere Paesi post-sovietici all’Alleanza;
- Gli Stati Uniti si impegnano a non creare basi militari nei Paesi post-sovietici, a non utilizzare le loro infrastrutture militari e a non sviluppare con loro una cooperazione militare.
Mosca ha consegnato le proposte dell’accordo agli Stati Uniti, tra le crescenti tensioni, acuitesi a seguito dell’accumulo di truppe russe vicino all’Ucraina Orientale. I Paesi Occidentali temono che la Russia possa lanciare una nuova offensiva contro lo Stato Est-Europeo, sebbene Mosca neghi qualsiasi intenzione bellicosa. Al contrario, il Cremlino ribadisce di rispondere a ciò che percepisce come minacce alla propria sicurezza: dalle relazioni sempre più strette dell’Ucraina con la NATO, alle sue aspirazioni euroatlantiche e all’incremento della presenza dell’Alleanza nel Mar Nero.
Il quotidiano spagnolo El Pais ha pubblicato, mercoledì 2 febbraio, una copia della risposta scritta che gli Stati Uniti e la NATO hanno inviato, il 26 gennaio, alla Russia. Il documento includerebbe le questioni di cui l’Occidente è disposto a discutere con Mosca, ma anche quelle dove non è ammesso alcun dialogo.
Il quotidiano indipendente russo The Moscow Times ha citato quanto riportato dall’edizione spagnola. Quest’ultima ha pubblicato due serie di documenti, nei quali sono elencate le questioni di sicurezza di cui gli Stati Uniti e la NATO sono disposti a discutere con la Russia. Una fonte diplomatica russa anonima ha confermato l’autenticità del testo all’agenzia di stampa statale russa RIA Novosti. El Pais ha affermato che la principale differenza tra i testi degli Stati Uniti e della NATO sta nella volontà di Washington di discutere del principio di “indivisibilità della sicurezza – e le nostre rispettive interpretazioni di tale concetto”. A tal proposito, è importante ricordare che la Russia, tra cui lo stesso presidente Vladimir Putin, si è appellata a tale principio per giustificare l’opposizione del Cremlino all’adesione dell’Ucraina nella NATO. Citando “fonti alleate” anonime, El Pais ha spiegato che la Russia ha richiesto agli Stati Uniti e alla NATO di “adottare una risposta unificata” e costringere il blocco militare ad accettare di discutere del concetto di “indivisibilità della sicurezza”.
Il suddetto principio è presente tra gli articoli fondamentali dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) [2-3 dicembre 1998] e in quelli che legano Russia e NATO. Prevede gli Stati partecipanti, in tale contesto, debbano essere sempre guidati da un concetto globale di sicurezza, di indivisibilità della sicurezza e dal principio che nessuno Stato partecipante all’OSCE debba cercare di rafforzare la propria sicurezza a spese di altri.
In tale cornice, è importante sottolineare che lo stesso ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha sottolineato che i Paesi europei, in occasione di numerosi vertici, hanno più volte ribadito il loro “obbligo” di non rafforzare la propria sicurezza “a spese” di quella di altri Stati. “Riteniamo che sia necessario chiarire immediatamente questo problema, poiché determinerà le prospettive per il dialogo futuro”, ha affermato Lavrov in una lettera ai diplomatici statunitensi ed europei, pubblicata martedì primo febbraio. El Pais ha riferito che la NATO e gli Stati Uniti si sono resi disponibili ad avviare colloqui sul disarmo e sulle misure da adottare per rafforzare la fiducia tra le parti, ormai ai minimi storici. Inoltre, nei documenti ottenuti dal quotidiano spagnolo si legge che l’Occidente ha formalmente respinto le questioni chiave per Mosca, tra cui quelle sul divieto di ingresso dell’Ucraina nella NATO e sulla sottoscrizione di un nuovo trattato bilaterale sulla sicurezza europea. USA e NATO hanno esortato la Russia a ridurre il dispiegamento militare vicino ai confini ucraini per avviare il dialogo. Nel dettaglio, le aree di negoziazione in cui NATO e Washingotn hanno lasciato spazio al dialogo sono le seguenti:
- “Misure di trasparenza reciproca basate su condizioni prestabilite” in cui la Russia e gli Stati Uniti concorderebbero di non dispiegare sistemi e truppe missilistiche offensive terrestri in Ucraina.
- Controllo degli armamenti per missili terrestri a medio e corto raggio e i relativi lanciatori.
- Controllo degli armamenti per le armi nucleari statunitensi e russe, comprese le “armi nucleari non strategiche”.
- La creazione di un “meccanismo di trasparenza” per verificare l’assenza di missili da crociera Tomahawk nelle basi NATO in Romania e Bulgaria.
Quanto all’ultimo punto, è importante sottolineare che, da parte sua, Mosca teme l’arsenale possa raggiungere il territorio russo. In cambio, gli Stati Uniti intendono ottenere l’accesso a due basi missilistiche terrestri all’interno della Russia. Il legislatore russo, Vladimir Dzhabarov, ha definito la fuga di notizie “spudorata e irresponsabile“, ha riferito RIA Novosti mercoledì. Il Cremlino e il Ministero degli Esteri hanno rifiutato di commentare i testi pubblicati da El Pais e hanno negato di averli consegnati al giornale spagnolo.