Roma omaggia la Russia rivoluzionaria del 1917 con 3 mostre
Il 1917 e la Russia, un anno decisivo per un paese allo stremo che scatenò due rivoluzioni – la “Rivoluzione di febbraio” e quella che è stata definita la “Grande Rivoluzione socialista d’ottobre” – e che, a loro volta, portarono alla fine di un impero secolare, inaugurando l’era del comunismo e cambiando irrevocabilmente il corso della storia di quel Paese e del mondo intero. Subito dopo la caduta dell’Urss, il repentino cambiamento causò diversi ribaltamenti con una famiglia reale canonizzata e con una rivolta ricordata non più come locomotiva della storia, ma come una sorta di tragedia nazionale. Cento anni dopo, quindi, non c’è da stupirsi se in una città simbolo come Mosca non ci siano state celebrazioni in pompa magna e l’unica mostra che organizzata è stata quella al Museo di Storia Contemporanea cittadino (“1917-2017. Codice di una Rivoluzione”, inaugurata lo scorso marzo), che a bene vedere, non compaia tra quelle più visitate e amate dai russi.
A “compensare”, passateci il termine, quella svista, ci ha pensato la Galleria del Cembalo di Roma (Piazza Fontanella Borghese, 19), che ha organizzato tre mostre distinte – due di Davide Monteleone e una di Danila Tkachenko – dedicate proprio a quell’anniversario che potranno essere visitate da domani, venerdì 22 settembre, fino all’11 novembre prossimo.
Con i suoi nuovi lavori, Davide Monteleone – artista e fotografo originario di Potenza che lavora a progetti indipendenti a lungo termine usando la fotografia, il video e la scrittura – ha deciso di guardare alla Russia per interrogarsi sul futuro del paese e per farlo si è ispirato al capolavoro di Richard Avedon (“In the American West”, del 1985) e al continuo fascino della Transiberiana. Il risultato è “In the Russian East”, la prima delle due esposizioni che troverete nella galleria romana, sita una location suggestiva poco distante da piazza di Spagna e dalle vie dello shopping. Al centro della sua attenzione, proprio come il grande fotografo di moda scomparso qualche anno fa, Monteleone porta uomini e donne semplici, ben lontane dai centri del potere è totalmente disinteressati ad esso. Quegli uomini in tuta da lavoro, in abito elegante, in divisa o a torso nudo ma completamente tatuato, diventano così delle icone della Russia contemporanea. Guardandoli, si ha voglia di saperne di più, di conoscerne il nome, dove vivono e cosa fanno, tanto sono magnetici nella loro tragicità.