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Rincari 2022, brutte notizie per chi ha un animale domestico

Per colpa dei rincari 2022 tutto è aumentato, e pure gli esborsi che fanno riferimento alla cura dei nostri amici animaletti portano a delle conseguenze pesanti.

Rincari 2022 spese veterinarie
(Pixabay)

I rincari 2022 non risparmiano neppure i nostri amici animali. Purtroppo non arrivano affatto buone notizie per chi ha in casa cani, gatti ed altri compagni da accudire. Gli aumenti della corrente elettrica, del gas, dei carburanti e di tanti beni di prima necessità e non si ripercuote anche su questo ambito.

Infatti c’è da segnalare un importante aumento dell’inflazione, salita al 3,8%. Una percentuale molto elevata e che non si vedeva da più di una dozzina di anni. Per la precisione dalla precedente crisi economica del 2008.

Complice anche i due anni difficili di pandemia, la situazione in ambito economico e finanziario per molte famiglie ed imprese si è fatta molto più difficile. La conseguenza di tutto ciò sono per l’appunto i rincari 2022, che ci accompagneranno sicuramente per tutto l’anno in corso.

Rincari 2022, pesanti aumenti per la cura degli animali ma c’è il Bonus

Gattino e cagnolino
(Pixabay)

Per cui anche chi ha degli animali ora dovrà affrontare un esborso importante per anteporre il loro benessere davanti a tutto. Il cibo, le spese veterinarie in generali, gli accessori e tutto quanto serve per fare felici Fido, Felix ed altri animaletti sono tutti levitati verso l’alto.

Proprio il cibo per animali si avvia a salire in media del 40%. Allo scopo di tamponare questo ed altri rincari 2022, il Governo ha concepito il cosiddetto Bonus Animali, che tornerà utile per ottenere delle detrazioni IRPEF sulle spese effettuate.

La cifra più alta che è possibile ottenere è pari a 550 euro, per spese relative all’acquisto in particolare di medicinali, di visite dal veterinario e per esami vari. Il tutto sarà possibile rispondendo a dei necessari criteri di idoneità.

Ad esempio si dovrà detenere la proprietà di un animale regolarmente registrato presso l’anagrafe relativa, e conservare scontrini, ricevute e fatture degli esborsi affrontati. I quali dovranno risultare tracciabili e quindi effettuati attraverso forme di pagamento in valuta elettronica (carte di credito o di debito, bonifici bancari o postali e simili).

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