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Ricostruzione Ucraina smart e green: 7 mld dall’UE per trasformare le città in smart cities

Condividere esperienze e best practice, puntare alla circolarità delle materie prime riciclando ciò che è stato distrutto e promuovere una ricostruzione dell’Ucraina e delle sue città che abbia come obiettivo la neutralità climatica, la sostenibilità e l’inclusione

Parte integrante del progetto di ricostruzione Ucraina è il programma New European Bauhaus

(Rinnovabili.it) – Il recente incontro tra i Commissari europei ed il Governo ucraino ha aperto la strada anche alla ricostruzione dell’Ucraina e delle numerose città distrutte. L’obiettivo sarà quello di ricostruire il tessuto urbano secondo i principi delle smart cities, puntando a sostenibilità, efficienza e inclusione. Attraverso l’esperienza del New European Bauhaus e con il supporto di partner ucraini (Covenant of Mayors East, Ro3kvit, ReThink) verrà avviato un progetto di supporto per indirizzare la ricostruzione dell’Ucraina verso la neutralità climatica.

L’iniziativa “Phoenix”, questo il nome destinato al progetto, partirà prima di tutto con la condivisione delle esperienze e strategie all’avanguardia del New European Bauhaus con i comuni ucraini interessati.

Successivamente le città in ricostruzione saranno inserite in una rete europea di future smart cities per rafforzare le capacità e condividere best practice, nonché per individuare le strategie economiche e finanziarie indispensabili al completamento dei progetti.

Si parte con un finanziamento da 7 miliardi di euro

All’incontro di Kiev ha fatto seguito uno stanziamento immediato di 7 miliardi di euro per avviare questi lavori preliminari. Successivamente la ricostruzione dell’Ucraina e delle sue città si avvarrà dei finanziamenti delle Horizon Europe Mission for Climate-Neutral and Smart Cities e dei contributi previsti dal LIFE Programme.

Al di là dei suoi valori e principi, il ruolo del New European Bauhaus sarà quello di collegare le iniziative in corso.

Un quadro preliminare degli interventi ha suddiviso in tre fasi il lavoro dei prossimi anni:

  1. Urgenza abitativa: in primis la ricostruzione dell’Ucraina dovrà permettere agli sfollati di tornare a casa, restituendo loro un alloggio, seppur temporaneo o alternativo, dove vivere.
  2. Abitazioni circolari: partire dal recupero e dal riciclo degli edifici e dalle infrastrutture distrutte, individuando soluzioni costruttive circolari che permettano di riutilizzare le risorse ucraine.
  3. Sviluppo delle capacità: creare dei team di formazione per gli operatori ed i comuni locali in Ucraina. Tutte le forze dovrebbero essere indirizzate ad ridare uno scopo ai rifugiati ucraini, evitando la fuga di cervelli e la mancanza di forza lavoro. Il sostegno alla gestione dell’emergenza dovrà permettere allo stesso tempo la ricostruzione dell’economia ucraina.

Tra le iniziative internazionali che hanno messo la ricostruzione delle città ucraine al centro del dibattito, troviamo anche il progetto Design for Peace avviato dagli architetti italiani, nonchè gli interventi di Foster e Shigeru Ban.