Riconoscere le ragioni del Passato per costruire il Futuro”
Successo per il Seminario sulla Cittadinanza Italiana svoltosi alla Camera dei Deputati promosso da AUCI e AGIS
Successo e grande partecipazione per il seminario “Cittadinanza Italiana: uno sguardo al futuro senza dimenticare le radici”, promosso dalle associazioni AUCI (Avvocati Uniti per la Cittadinanza Italiana) e AGIS (Associazione Giuristi Iure Sanguinis) e reso possibile anche grazie al sostegno dell’on. Franco Tirelli, deputato eletto all’Estero. Sala del Refettorio della Camera dei Deputati sempre piena al limite della capienza, per ascoltare relazioni e approfondimenti dei tecnici ed esperti che si sono avvicendati nelle oltre 5 ore di lavori. Un seminario concepito, secondo le parole della Presidente AUCI, Monica Restanio, come un “omaggio agli italiani che sono andati via. Persone e comunità che non hanno mai smesso di portare nel cuore il Paese che hanno lasciato e di trasmetterne i valori alle generazioni di figli e nipoti”. L’incontro ha rappresentato un’opportunità cruciale per esplorare il tema della cittadinanza italiana con una prospettiva innovativa e approfondita, con la volontà espressa da Giovanni Caridi, Presidente AGIS, di superare le visioni parziali a favore di un approccio interdisciplinare e integrato e dando voce in maniera diretta agli italo-discendenti nel dibattito nazionale che li riguarda.Nella prima sessione del seminario, gli esperti intervenuti hanno sottolineato il valore degli italo-discendenti come risorsa per l’Italia, storicamente e nel contesto attuale. Dai dati e dalle testimonianze è emerso il ruolo cruciale delle comunità emigranti nel supportare lo sviluppo del Paese, dall’invio delle rimesse al potenziale contributo che potrebbero offrire oggi rispetto al calo demografico, alla rivitalizzazione delle aree interne, al turismo delle radici e attrazione di investimenti. La stretta connessione con la terra d’origine rende poi gli italo-discendenti ambasciatori naturali del “Made in Italy” contribuendo al soft power italiano nel mondo.
Tuttavia, come ha sottolineato l’avvocato Maristella Urbini, “negli ultimi mesi, alcuni media hanno tentato di stigmatizzare la comunità degli Italo discendenti, presentandoli come un “insieme di opportunisti in cerca di un “facile” passaporto per l’Europa”. Il seminario ha contrastato tali narrazioni citando casi, dati e statistiche ufficiali, ribadendo che il legittimo diritto alla cittadinanza basato sullo ius sanguinis non può essere ridotto a un’opportunità strumentale, ma che affonda le sue radici nei profondi legami culturali e affettivi degli italo-discendenti con l’Italia.Il sociologo e genealogista Daniel Taddone, ha illustrato come la diaspora italiana, che tra il 1880 e il 1914 ha coinvolto oltre 15 milioni di persone, sia alla base della scelta del riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis. Tale decisione ha rappresentato un “progetto di Stato” volto a mantenere saldo il legame con gli italiani emigrati, rafforzato anche da accordi con i Paesi di destinazione.Accolta con entusiasmo dalla platea, la notizia della costituzione di una nuova Associazione che raccoglierà trasversalmente tutti coloro che hanno a cuore la tutela dei diritti degli italo-discendenti, segnando un ulteriore passo in avanti verso una maggiore rappresentanza.La seconda parte del seminario, moderata dal Prof. Diego Corapi, ha affrontato le questioni tecniche del riconoscimento della cittadinanza, evidenziando ritardi burocratici e discrepanze che compromettono la ragionevole durata dei procedimenti. Giuristi e accademici hanno sottolineato l’importanza di non polarizzare il dibattito tra ius sanguinis e ius soli, ma di promuovere una visione integrata che valorizzi sia le radici culturali che l’apertura a nuove identità.Il contributo del dott. Salvatore Laganà, Presidente del Tribunale di Venezia, è stato particolarmente apprezzato per il suo impegno nel cercare soluzioni per semplificare e ottimizzare le procedure di riconoscimento della cittadinanza. Il seminario ha gettato le basi per un confronto più informato e costruttivo, superando approccio pregiudiziali e stereotipi per promuovere una riforma della cittadinanza che rifletta l’identità italiana in un mondo globale. Le riflessioni emerse costituiscono un passo avanti verso un futuro inclusivo per l’Italia e le sue comunità all’estero, rafforzando le radici storiche e valorizzando il contributo fondamentale degli italo-discendenti.