Presto l’Europa dovrà decidere per un esercito comune, tornerà la leva obbligatoria in Italia?
L’Italia è l’undicesima potenza bellica al mondo
di Massimiliano Spinella
La guerra in Ucraina sta avendo un’amara conclusione, la Russia avanza sempre più velocemente in territorio ucraino e non si rivelerebbe fondamentale se i Paesi Nato continuassero ad inviare armi.
Sì perché il problema non sono più le armi, anche se il presidente ucraino Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’ky continua a chiedere insistentemente soprattutto missili. Infatti è l’esercito ucraino a diminuire vertiginosamente sotto i colpi dell’Armata Rossa di Putin. Il problema è che mentre la Russia dispone di un numero elevato di militari, l’Ucraina è un paese in cui gran parte della popolazione sono donne, bambini ed anziani. Il presidente ucraino dopo aver fermato a 27 anni il richiamo obbligatorio in guerra per gli uomini del paese, sembra stia decidendo di portarlo a 25 anni, oltre sarebbero solo truppe improvvisate come tanti volontari già presenti, ma senza conoscenza di tecniche militari.
A questo punto sarebbe necessario un intervento della Nato, ma nessun governo dinanzi alla propria opinione pubblica potrebbe mai giustificare un intervento diretto, seppur a difesa del popolo ucraino. La Nato sta quindi pensando di inviare piccoli contingenti di uomini che possano essere di supporto logistico ma lontano dai campi di guerra, senza dover intervenire quindi direttamente. Questo potrebbe essere un deterrente per un intervento russo nei territori in cui ci fossero contingenti europei e Nato per evitare una escalation della guerra a livello mondiale, ma allo stesso tempo rappresenta un pericolo perchè un “errore” potrebbe causare l’irreparabile.
Negli ultimi due decenni, la Russia ha investito cospicue risorse economiche ogni anno, parliamo di 154 miliardi di dollari per la Difesa, creando un esercito moderno e tecnologico.
Oltre alle forze di terra pari a 1.350.000 uomini la Russia prima della guerra in Ucraina disponeva di:
- 4.173 forze aerospaziali;
- 320 missili e 1.181 testate strategiche;
- 605 forze navali;
- 12.420 carri armati.
I carri armati russi, i T-90, sono considerati i mezzi blindati più potenti e forti al mondo. Non da meno i mille nuovi aerei in dotazione, i SU-35S che sono stati mandati in parte in Bielorussia.
Invece gli eserciti europei non hanno un cospicuo numero di militari a disposizione a differenza della Russia, paese in cui l’attività militare rimane espressione di potenza e superiorità mondiale. La Russia ormai occupando l’Ucraina o parte di essa si affaccerà sull’Europa Centrale. Francia Germania Spagna e Italia sono obbligate ora a rafforzare armamenti e tecnologie militari, dispongono già di militari specializzati in territori di guerra, ma ora è sorta una nuova emergenza.
La possibilità di un attacco, anche se Putin nega un possibile intervento russo in Europa, obbliga i paesi occidentali ad aumentare notevolmente l’esercito.
In Italia il Comparto Difesa e Sicurezza comprende:
- Esercito Italiano;
- Marina Militare;
- Aeronautica Militare.
Il personale di questi corpi è ad ordinamento militare e dal momento in cui è stata abolita la leva obbligatoria (a partire dai nati il 1° marzo 1986), l’esercito si è trasformato in un corpo di professionisti.
Le Forze Armate, appartenenti al Comparto Difesa, ammontano a circa 162.000 unità. Gli obiettivi fissati dalla legge 244/2012 prevedono, entro il 2024, una riconfigurazione in senso riduttivo della Forza Armata che dovrebbe avere al suo interno circa 90.000 militari e 6.300 civili. Difficilmente verrà però rispettato visto il pericolo di una guerra mondiale.
Intanto sono stati pianificati 31 programmi di riarmo, con un impegno di spesa di 15 miliardi di euro.
Il servizio di leva obbligatorio in Italia è attualmente sospeso dalla legge 23 agosto 2004, n. 226 (la cd. Legge Martino).
Tuttavia, è possibile ripristinare la leva obbligatoria in due casi: 1) se l’Italia entra in guerra, con una deliberazione adottata dal Parlamento, così come stabilito dall’articolo 78 della Costituzione; 2) in caso di « grave crisi internazionale » che coinvolge direttamente l’Italia o in ragione della sua appartenenza ad un’organizzazione internazionale, come la Nato.
Sembra inevitabile che, vista la seconda ipotesi ormai già consolidata, che la leva obbligatoria venga gradualmente ripristinata almeno in periodi di tre o sei mesi di esercitazione.
Altra possibilità è la costituzione di un esercito della Unione Europea che possa interessare gruppi scelti.
Ma quali sono gli eserciti più forti del mondo? Global Fire Power, think that che si occupa del monitoraggio di tutto ciò che riguarda il mondo militare e i conflitti in corso, ha stilato una classifica degli eserciti più potenti tramite l’utilizzo del c.d. “PowerIndex”. La classifica prende in considerazione 140 paesi ed è riferita all’anno 2022.
il Global Fire Power tiene conto di 55 fattori che determinano l’indice della forza militare (PowerIndex) di un determinato Stato.
Tra i fattori predominanti troviamo:
- Numero complessivo della popolazione, che può essere coinvolta in caso si necessiti di manodopera;
- Personale militare complessivo;
- Disponibilità e diversità di mezzi ed armamenti (aerei da combattimento, carri armati, unità navali ecc.);
- Avanzamento tecnologico della Nazione;
- Condizioni geografiche, logistiche, industriali ed economiche;
- Usura dei mezzi;
- Numero di paesi alleati sui quali fare affidamento;
- Budget destinato alla Difesa.
Gli eserciti più forti al mondo: da chi sono occupate le prime due posizioni
Ormai da anni stabili nelle prime due posizioni ci sono Stati Uniti e Russia. Mentre l’Italia occupa l’11esimo posto.
Gli USA occupano il primo posto nella classifica dei Paesi che possiedono l’esercito più forte al mondo. Con un PowerIndex di 0,0453 presentano i seguenti parametri:
- 329.256.465 popolazione complessiva;
- 1.832.00 personale militare;
- 13.247 potenza aerea;
- 484 unità navali;
- 6.612 carri armati;
- 770 miliardi di dollari per la Difesa.
La Russia è stabile al secondo posto con un PowerIndex di 0,0501 e presenta i seguenti parametri:
- 142.122.776 popolazione complessiva;
- 1.350.00 personale militare;
- 4.173 potenza aerea;
- 605 forze navali;
- 12.420 carri armati;
- 154 miliardi di dollari per la Difesa.
Più il punteggio si avvicina allo “0.0000” tanto più l’esercito di quella nazione sarà forte e “perfetto”.
Tuttavia, un modello di perfezione non esiste, ma come abbiamo visto ci si può avvicinare di molto.
Gli eserciti più forti al mondo: le prime dieci posizioni della classifica
Al terzo posto troviamo la Cina (0,511) con:
- 1.384.688.986 popolazione complessiva;
- 3.134.000 personale militare;
- 3.285 potenza aerea;
- 777 potenza navale;
- 5.250 carri armati;
- 250.240.000.000 miliardi di dollari per la Difesa.
La classifica prosegue con:
- 4) India (0,0979)
- 5) Giappone (0,1195);
- 6) Sud Corea (0,1261);
- 7) Francia (0,1283);
- 8) Regno Unito (0,1382);
- 9) Pakistan (0,1572);
- 10) Brasile (0,1695).
L’Italia si trova all’11esimo posto con:
- 60.359.546 popolazione complessiva;
- 297.000 personale militare;
- 862 forza aerea;
- 200 carri armati;
- 184 unità flotta navale;
- 29.198.401.050 miliardi di dollari per la Difesa.