POMPEI: RESTAURATE LA SCENOGRAFICA VILLA DI DIOMEDE E LA SONTUOSA CASA DEI DIOSCURI,APRONO AL PUBBLICO
POMPEI INIZIA LA RIAPERTURA DI GRANDIOSE DIMORE
che completano la visita alla città antica
La SCENOGRAFICA VILLA DI DIOMEDE e la SONTUOSA CASA DEI DIOSCURI
aprono al pubblico al termine dei restauri
con accesso disabili e lussuosi giardini ricostruiti
9 novembre – ore 11,00
Anteprima stampa e inaugurazione
Ingresso Piazza Esedra (ore 10,30)
Due edifici maestosi di Pompei, la scenografica villa di Diomede, tra i monumenti più descritti e rappresentati dai viaggiatori del Gran tour e la sontuosa casa dei Dioscuri, dalla complessa architettura degli spazi e dalle ricche pitture, aprono al pubblico al termine degli interventi di messa in sicurezza e restauro.
Pompei intraprende così la riapertura di grandiose dimore, da lungo tempo non fruibili e attese, che completano la visione della città antica nella sua interezza e che prevedono nel nuovo progetto di fruizione percorsi dedicati per persone con disabilità – con elevatore per la visita del doppio piano del complesso alla Villa di Diomede – e la mirabile rigenerazione dei giardini della Casa dei Dioscuri -attraverso una nuova interpretazione dei dati archeologici e una vera e propria materializzazione delle pitture di giardino della casa, oggi quasi invisibili ma testimoniate dai disegni dei visitatori ottocenteschi – vero fulcro della vita domestica e dell’organizzazione spaziale e visuale della lussuosa dimora.
Mercoledì 9 novembre alle ore 11,00 i due complessi abitativi saranno inaugurati dal Direttore Generale dei Musei Massimo Osanna e dal Direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel.
Presso la Villa di Diomede saranno presenti, al termine della visita, i ragazzi con autismi e disabilità cognitiva del Centro riabilitativo di Pompei. Nell’ambito di una convenzione promossa dal Parco archeologico con la Cooperativa sociale Il Tulipano, i ragazzi e le loro famiglie stanno seguendo un percorso di agricoltura sociale che comprende la raccolta della frutta nei giardini delle domus, nel vivaio e nei frutteti dell’area archeologica –a cominciare da melograni e mele cotogne per poi proseguire con i frutti del biancospino, gli agrumi, le sorbole- e la trasformazione, con ricette desunte da autori antichi come Plinio, in succhi e marmellate.
Accrediti: pompei.ufficiostampa@cultura.gov.it