Pompei, l’iscrizione che cambia la data dell’eruzione
E’ stata sullo scavo della Casa del Giardino Giuia Ammannati, docente di paleografia latina alla Scuola Normale di Pisa, e ha guardato l’iscrizone a carboncino che ha cambiato la data dell’eruzione, dal 24 agosto al 24 ottobre del 79 dopo Cristo.
Secondo l’epigrafista toscana, dopo l’indicazione importantissima della data, il 17 ottobreXVI “(ante) K(alendas) NOV(embres)” la scritta andrebbe letta “IN OLEARIA / PROMA SUMSERUNT”, vale a dire “hanno preso nella dispensa olearia”, e non più dunque IN[D]ULSIT / PRO MASUMIS ESURIT[IONI], che in italiano suona come “Il 17 ottobre lui indulse al cibo in modo smodato”.
Aggiunge Massimo Osanna, direttore del Parco archeologico di Pompei: “Dopo SUMSERUNT (i.e. “sumpserunt”) qualcosa è stato cancellato, forse il complemento oggetto retto da SUMSERUNT, che può voler dire “hanno preso” nel senso di “ricevuto” (un’entrata) o “hanno preso” nel senso di “prelevato” (una uscita)”. Osanna conclude: “Ora bisogna scoprire la cella olearia!”.
L’iscrizione appare in un ambiente della casa (atrio) in corso di ristrutturazione, a differenza del resto della stanze già completamente rinnovate; ci dovevano essere, pertanto, lavori in corso nell’anno dell’eruzione. Secondo Osanna, “trattandosi di carboncino, fragile e evanescente, che non avrebbe potuto resistere a lungo nel tempo, è più che probabile che si tratti dell’ottobre del 79 d.C., una settimana prima della grande catastrofe che sarebbe, secondo questa ipotesi, avvenuta il 24 ottobre”.