CRISI UCRAINAESTERO

“Notice to Air Men”. Così hanno sgombrato i cieli prima delle bombe russe

Qualche ora prima che la Russia scatenasse il suo attacco aereo all’Ucraina, i cieli della Federazione intorno ai confini di Kiev sono stati sgombrati dal traffico aereo civile. Le autorità militari russe hanno infatti emesso un avviso per gli utenti dell’aria, chiamato Notam (Notice to Air Men) che, di fatto, ha chiuso diversi settori di cielo, a diverse quote, al traffico civile per “salvaguardare la sicurezza per i voli di aviazione civile” a partire dalle 00:45 (Utc).© Fornito da Il Giornale”Notice to Air Men”. Così hanno sgombrato i cieli prima delle bombe russe

Un Notam è un avviso contenente informazioni essenziali per il personale coinvolto nelle operazioni di volo (aerei ed elicotteri) in modo da essere aggiornati sulle ultime informazioni disponibili di un determinato aeroporto, sulla efficienza dei radioaiuti alla navigazione e su tutto quanto possa riguardare un volo, affinché possa considerarsi effettuato in condizioni di sicurezza e speditezza. I Notam, infatti, riguardano l’istituzione, la condizione o la modifica di qualsiasi struttura, servizio, procedura o pericolo coinvolgente le operazioni di volo civile. Questo tipo di informazioni, per l’Italia, vengono gestite dall’Enav (Ente Nazionale Assistenza al Volo), coadiuvato dall’Aeronautica Militare e dall’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile).

Tornado alla scorsa notte, la Russia aveva diramato un Notam, valido per la Flight Information Region (FIR) di Rostov sul Don, in cui si indicavano diversi “punti” con assegnati i relativi Flight Level (FL), o livelli di volo, in cui si “consigliava” di non entrare. A tutti gli effetti, infatti, i Notam non sono divieti fattuali, ma solamente, come detto, “avvisi”, pertanto ciascun pilota resta libero di non prenderli in considerazione e addentrarsi in uno spazio aereo chiuso, ovviamente a suo rischio e pericolo.

La zona coinvolta dal Notam di stanotte era estesa su un vasto settore di spazio aereo russo che andava dall’oblast di Rostov sul Don sino quasi a quello di Kursk: una chiara indicazione che, da lì a poche ore, sarebbero cominciate le operazioni aeree di attacco all’Ucraina.

Successivamente, e immediatamente con l’inizio del conflitto, tutto lo spazio aereo ucraino insieme a un’ampia fascia di rispetto è stato chiuso ai voli civili. Possiamo leggere, infatti, nel Notam di Eurocontrol che sono state chiuse “tutte le altitudini/livelli di volo delle seguenti Flight Information Region: FIR Lviv (UKLV), FIR Kyiv (UKBV), FIR Dnipropetrovsk (UKDV), FIR Simferopol (UKFV), FIR Odesa (UKOV)” insieme a “100 NM (Nautical Miles – miglia nautiche) entro i confini della Bielorussia e della Federazione Russa che circondano il confini con l’Ucraina” oltre a “una porzione dello spazio aereo meridionale FIR Rostov (URRV) lungo il confine con l’est Ucraina”.

Questo avviso, come altri, è valido per 24 ore, ma da considerare in aggiornamento continuo, con un decorso temporale massimo di 90 giorni: ciò significa che il Notam, che si può aggiornare anche più volte al giorno per le 24 ore successive, è aggiornabile sino a 90 giorni al massimo.

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