Muore dopo il booster di Moderna, la Procura dispone l’autopsia
Una donna è morta dopo la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid Moderna: la Procura di Bari apre indagine per capire se tra il vaccino e il decesso possa esserci una correlazione
Una 56enne di Nardò, in provincia di Lecce, lo scorso 26 gennaio è deceduta nel Policlinico di Bari, dove, una settimana prima, era stata trasferita a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute, che secondo quanto sostiene la famiglia, sarebbero state causate dalla somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid Moderna.
La donna alcuni giorni dopo la somministrazione del booster, avvenuta il 18 dicembre nell’hub vaccinale di Nardò (le prime due dosi erano state Pfizer), avrebbe sviluppato i sintomi che l’hanno condotta alla morte. Le figlie della donna, convinte della correlazione tra vaccino e decesso hanno presentato denuncia, tramite gli avvocati Donato Mellone e Francesco Marzullo.
Sempre secondo quanto scritto nell’esposto dalle figlie, la 56enne subito dopo la somministrazione del vaccino sarebbe svenuta all’interno dell’hub, poi si sarebbe ripresa e tornata a casa. Ma nei giorni successivi, oltre agli effetti collaterali più comuni, tra i quali il mal di testa, le figlie avrebbero notato anche gli occhi ingialliti. Il medico di base ha suggerito il ricovero, avvenuto il 5 gennaio nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. L’aggravamento delle condizioni ha portato il 19 gennaio al trasferimento con ricovero presso la rianimazione del Policlinico di Bari, dove il 26 gennaio, la donna è deceduta.
A seguito della denuncia, il pm della Procura di Bari, Angela Maria Morea, ha aperto un fascicolo a carico di ignoti e disposto l’autopsia per accertare se ci sia un’eventuale correlazione tra il vaccino e il decesso.
La pm ha chiesto ai medici legali di chiarire se la somministrazione del farmaco vaccinale sia avvenuta in conformità alle prescrizioni del ministero della Salute e se abbia potuto avere ruolo causale o concausale rispetto al decesso. Inoltre è stato chiesto di verificare se i presidi diagnostico-terapeutici adottati dai sanitari che l’hanno presa in carico nei due ospedali di Lecce e Bari siano stati corretti. I professori Introna e Bruno, incaricati dalla Procura, effettueranno oggi l’autopsia ma hanno già anticipato che la relazione conclusiva degli accertamenti, vista la complessità dei quesiti posti, sarà depositata tra 90 giorni.