Moussa Sangare è l’omicida di Sharon Verzeni: dal sogno X Factor alle aggressioni alla sorella
Il legale: ha problemi psichiciNato a Milano da una famiglia di origine africana, l’uomo non conosceva Sharon Verzeni. Sangare è accusato di omicidio volontario premeditato Chi è Moussa Sangare, l’omicida di Sharon Verzeni: dal sogno X Factor alle aggressioni alla sorella. Il legale: ha problemi psichiciSi chiama Moussa Sangare, il 31enne fermato nella notte per l’omicidio di Sharon Verzeni. Nato a Milano da una famiglia di origine africana, l’uomo di nazionalità italiana, vive a Suisio, un paese della Bergamasca, distante appena cinque chilometri da Terno d’Isola.Disoccupato e incensurato, Sangare non conosceva Sharon Verzeni. Un omicidio quello della 33enne che per gli inquirenti risulta al momento «senza apparente motivo». La donna stava rientrando a casa dopo una passeggiata notturna per Terno d’Isola, quando lungo via Castegnate, la strada principale del paese, è stata colpita a morte da quattro coltellate. Le telecamere di videosorveglianza non hanno ripreso il momento dell’omicidio, ma hanno catturato l’immagine di un uomo in bicicletta che sfrecciava contro mano lungo via Castegnate all’orario del delitto. È da quei frame che i carabinieri del comando provinciale di Bergamo, coordinati dal pm Emanuele Marchisio e dalla procuratrice facente funzione Maria Cristina Rota, sono giunti a Moussa Sangare. Secondo Rota, Moussa Sangarè avrebbe minacciato e puntato un coltello anche contro due ragazzini, apparente tra i 15 e i 16 anni, prima di aggredire e uccidere Sharon Verzeni. Quella notte, Sangarè sarebbe uscito di casa con 4 coltelli e – secondo i pm – il suo «obiettivo sarebbe stato colpire qualcuno».Il 31enne è stato fermato questa notte, a un mese esatto dall’omicidio, «al termine di complesse e laboriose indagini». A suo carico gli investigatori hanno raccolto «gravi indizi di colpevolezza, elementi probatori del pericolo di reiterazione del reato, di occultamento delle prove, nonché del pericolo di fuga». L’uomo è accusato di omicidio volontario premeditato. Il fermo dovrà essere convalidato dal gip di Bergamo a cui è stato chiesto di disporre per il 31enne la misura della custodia cautelare in carcere.La precedente indagine per maltrattamenti in famigliaMoussa Sangarè era già indagato dalla Procura di Bergamo per maltrattamenti ai danni della madre e della sorella. Il procedimento che è in fase di chiusura delle indagini risale al maggio 2024. L’uomo è accusato di avere tentato di accoltellare la sorella. Da allora l’uomo viva in una casa occupata.Il legale: “Verosimile problema psichiatrico”«È molto verosimile che ci sia una problematica di natura psichiatrica, anche se è un discorso prematuro e sarà un tema da approfondire con consulenze ed un’eventuale richiesta di perizia, ma è comunque un aspetto rilevantissimo» ha spiegato l’avvocato Giacomo Maj, legale di Moussa Sangare. Il difensore ha chiarito che il 31enne, nel corso dell’interrogatorio, ha continuato a ribadire che è stato «un gesto che nemmeno lui si spiega, una cosa senza senso, senza spiegazioni né motivazioni».Maj ha precisato che al momento non sa riferire se nel passato di Sangare ci siano stati o meno dei ricoveri o delle valutazioni psicologiche o psichiatriche. «Non ne ho contezza, non posso dirlo, perché non ho ancora avuto accesso agli atti». Non sa dire, allo stato degli atti, nemmeno se per quanto riguarda i presunti maltrattamenti ai danni di madre e sorella «ci fosse ancora solo la denuncia e in che fase fosse il procedimento». Il difensore ha anche spiegato che il trentunenne non avrebbe fatto cenni all’assunzione di alcol o droghe. «Il suo gesto non dovrebbe essere dovuto a queste cose – ha aggiunto il legale – è stata una cosa senza senso, di cui anche lui non sa la motivazione».La musicaÈ stata la musica la grande passione di Moussa Sangare. Almeno per parte della sua vita. Il trentunenne, reo confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni, aspirava ad X Factor e aveva già all’attivo con il nome d’arte di Moses un featuring con artisti come del calibro di Izi ed Ernia.Tutti i giovani che passando dal bar di via Belvedere di Suisio sembrano conoscere Sangare. «L’ho saluto proprio l’altro ieri qui, lo conosco perché veniva a tagliarsi i capelli a casa di mio cugino», racconta Andrea. Nel comune dell’Isola bergamasca, metà tra Terno d’Isola e Bottanuco, vivono sicuramente la mamma e la sorella. In un appartamento al secondo piano di una casa di corte in via San Giuliano.«Non vive qui da un anno, solitamente non è una persona violenta ma ha avuto problemi di droghe», ha detto la sorella andando via. Poco prima è uscita anche la madre, cuoca di una scuola del paese. Davanti al bar c’è una pizzeria. Oramai più di dieci anni fa per un paio di anni Sangare aveva lavorato come pony express portato le pizze a domicilio. «Era un bravo ragazzo poi ha raggiunto un amico in Inghilterra», ha detto il proprietario.