ESTEROMONDIALI CALCIOSPORT

Mondiali di calcio, Argentina-Australia 2-1. L’Albiceleste ai quarti contro l’Olanda che supera 3-1 gli Stati Uniti

Reti di Messi, Alvarez, Goodwin. Olanda-Stati Uniti 3-1. Orange qualificati ai quarti di finale incontreranno l’Argentina. 

Avanti faticando, ma avanti. Il cammino ai Mondiali 2022 in Qatar dell’Argentina continua e ai quarti di finale incontrerà quello dell’Olanda dopo il 2-1 rifilato all’Australia agli ottavi in un match sofferto fino all’ultimo secondo. Lionel Messi e Julian Alvarez hanno firmato il successo, ma nell’ultimo quarto d’ora l’Australia ha fatto vedere le streghe al ct Scaloni con una parata decisiva di Emiliano Martinez su Kuol al 97′ che ha messo a rischio milioni di tifosi sudamericani.

Il grosso però l’Albiceleste lo ha fatto prima in una sfida che non è mai decollata dal punto di vista tecnico e del ritmo, ma che ha premiato la maggiore qualità dell’Argentina, paziente nel cercare la giocata giusta nel primo tempo e trovandola al 35′ al primo vero tiro in porta del match con Lionel Messi, dal limite, dalla sua mattonella con un sinistro sul secondo palo rasoterra che ha battuto Ryan dopo una combinazione involontaria con Otamendi. Il 94° gol con la nazionale maggiore per la Pulce, ma solamente il primo in una fase a eliminazione diretta del Mondiale.

Nel secondo tempo Scaloni ha cambiato subito le carte in tavola inserendo un centrale al posto del Papu Gomez e passando alla difesa a tre, ma è con un’azione di pressione altissima che l’Argentina ha raddoppiato; al 57′ Rodrigo de Paul ha aggredito il portiere australiano fino nella propria area piccola costringendolo a un errore tecnico che ha lasciato sui piedi di Alvarez la palla del raddoppio, scippandola all’estremo difensore. Un erroraccio da matita rossa per la retroguardia dell’Australia, a conti fatti decisiva, ma che sembrava aver chiuso la contesa con trenta minuti abbondanti di anticipo. Non è stato così.

Una conclusione sbilenca di Goodwin al 77′ è finita alle spalle di Emiliano Martinez con una deviazione fondamentale di Fernandez che ha messo fuori causa il portiere regalando un quarto d’ora di emozioni ed occasioni ai tifosi. Da una parte Lionel Messi ha sfiorato l’incrocio dei pali col sinistro mentre Lautaro Martinez, entranto al posto di Alvarez, si è divorato almeno tre occasioni da gol. Un brutto segnale, che non è diventato nefasto per due grandi interventi dell’Albiceleste: all’80’ Lisandro Martinez ha evitato il gol del Mondiale a Behich dopo lo slalom gigante del terzino australiano tra le maglie della difesa argentina, poi al 97′ è toccato alle braccia larghe di Emiliano Martinez chiudere lo specchio al giovanissimo Kuol a pochi passi da un clamoroso pareggio.

IL TABELLINO

ARGENTINA-AUSTRALIA 2-1
Argentina (4-3-3):
 Martinez 6; Molina 6 (34′ st Montiel sv), Romero 6, Otamendi 6,5, Acuna 6 (26′ st Tagliafico 6); De Paul 7, Fernandez 6,5, Mac Allister 6,5 (34′ st Palacios sv); Gomez 6 (5′ st Lisandro Martinez 7), Messi 7, Alvarez 7 (26′ st Lautaro 5). A disp.: Armani, Rulli, Pezzella, Montiel, Foyth, Paredes, Rodriguez, Di Maria, Almada, Correa, Dybala. Ct.: Scaloni 6,5.
Australia (4-4-2): Ryan 4,5; Degenek 5 (27′ st Karacic 6), Souttar 5, Rowles 4,5, Behich 5,5; Leckie 6 (27′ st Kuol 6), Mooy 5,5, Irvine 5, Baccus 5 (13′ st Hrustic 6); McGree 5 (13′ st Goodwin 6,5), Duke 5 (27′ st Maclaren 6). A disp.: Redmayne, Vukovic, Deng, King, Wright, Atkinson, Hrustic, Devlin, Tilio, Mabil, Cummings. Ct.: Arnold 6.
Arbitro: Marciniak
Marcatori: 35′ Messi (Ar), 12′ st Alvarez (Ar), 32′ st Goodwin (Au)
Ammoniti: Irvine, Degenek (Au)
Espulsi: nessuno
Note: recuperi 2′ + 7′

Nell’altra sfida degli ottavi Dumfries, esterno dell’Inter, è decisivo nella vittoria per 3-1 dell’Olanda contro gli Stati Uniti che permette agli Oranje di approdare ai quarti di finale. Fino a questo momento non aveva brillato ma questa prestazione riscatta un Mondiale sottotono.

E’ una lezione tattica che il vecchio santone Van Gaal (che continua a preferire Timber a De Ligt) impartisce a Berhalter. Gioca meglio l’Olanda rispetto al girone di qualificazione, aspetta sorniona l’inutile tentativo degli inesperti avversari di trovare sbocchi e poi colpisce implacabile in contropiede. Tre le colonne degli europei: il ‘ministro’ della difesa Van Dijk, il regista ispirato De Jong e il goleador Depay, recuperato dopo un lungo infortunio. Un bel riscatto per i due giocatori che nel Barcellona trovano poco spazio all’ombra di Busquets e Lewandowski.

Ma il grande protagonista è Denzel Dumfries, che procura due assist in fotocopia, salva sulla linea un gol e poi realizza il 3-1. Per l’interista è una giornata trionfale che si spiega anche con le ingenuità degli avversari, ma soprattutto con la sua costante crescita. Resta a secco Gakpo, che aveva segnato nelle tre precedenti partite. Gli Stati Uniti perdono la partita a scacchi che vede Val Gaal protagonista. Il regista Adams e i suoi scudieri McKennie e Musah vengono neutralizzati e non trovano sbocchi anche perché gli esterni Dest e Robinson dopo un buon inizio vengono bloccati da Dumfries e Blind.

I due gioielli Weah e Pulisic hanno qualche spunto, ma dalle parti di Van Dijk non si passa. Il portiere Turner contiene i danni con interventi pregevoli. George Weah sperava di festeggiare in tribuna una prodezza del figlio Timothy, ma il padre felice è Danny Blind, collaboratore di Van Gaal, che dalla panchina vede Deal protagonista con una buona prestazione e il gol del raddoppio. Gli Stati Uniti nel calcio sono il nuovo che avanza, ma i marpioni olandesi hanno acume ed esperienza da vendere. L’avvio è a stelle e strisce, il giovane team di Berhalter vuole far valere dinamismo, qualità ed entusiasmo, l’occasione arriva al 2′ per un rimpallo che favorisce Pulisic, ma Noppert riesce a ipnotizzarlo.

L’Olanda studia i rivali, fa contenimento, ma al primo affondo passa: al 10′ azione veloce contropiede, Gakpo apre a Dumfries, centro basso su cui si avventa al volo Memphis Depay trovando l’angolino. Gli Stati Uniti perdono fiducia e smalto e si fanno irretire dalla ragnatela tattica degli olandesi. Dopo mezz’ora si rianimano, al 42′ spunto di rilievo di Weah, con tiro respinto, poi al 44′ Dest sbuccia il pallone in area. E l’Olanda non perdona gli errori: al 45′ Dumfries crossa basso al centro, stavolta arriva Blind a firmare il raddoppio. Entrano Koopmeinester e Bergwijn e gli Usa trovano una ghiotta occasione al 4′ che Ream spreca malamente. L’Olanda è in controllo e sembra in grado di poter triplicare, ma i cambi di Berthalter gasano gli statunitensi. Escono Weah e McKennie, entrano Aaranson e Whrigt. Ed è proprio l’attaccante che si rende pericoloso, anche perché gli europei commettono degli errori. Al 29′ Whrigt si invola sulla destra e batte a rete, salva Dumfries sulla linea. AL 31′ su cross di Pulisic l’attaccante devia di destro in modo rocambolesco, il pallone si impenna e beffa Noppert. Ci pensa sempre Dumfries a mettere il sigillo alla partita. Al 36′ errore in fase difensiva degli Usa che fanno crossare Blind senza ostacolo: l’interista è solo e mette la sua firma sulla qualificazione dell’Olanda ai quarti di finale.

OLANDA (3-4-1-2): Noppert, Timber, Aké (48′ st de Ligt), van Dijk; Dumfries, de Roon (1′ st Bergwijn), Blind, de Jong; Depay (38′ st Simons), Gakpo (48′ st Weghorst), Klaassen (1′ st Koopmeiners) (1 Pasveer, 13 Bijlow, 3 de Ligt, 6 de Vrij, 9 de Jong, 11 Berghuis, 12 Lang, 16 Malacia, 18 Janssen, 24 Taylor, 26 Frimpong). All.: van Gaal.

STATI UNITI (4-3-3): Turner, Ream, Dest (30′ st Yedlin), Robinson (47′ st Morris), Zimmerman; McKennie (22′ st Wright), Adams, Musah; Pulisic, Ferreira (1′ st Reyna), Weah (22′ st Aaronson) (12 Horvath, 25 Johnson, 14 De La Torre, 15 Long, 17 Roldan, 18 Moore, 20 Carter-Vickers, 23 Perry-Acosta, 24 Sargent, 26 Scally). All.: Berhalter.

Arbitro: Sampaio (Brasile)

Reti: nel pt 10′ Depay, 46′ Blind; nel st 31′ Wright, 36′ Dumfries Angoli: 5 a 4 per Gli Stati Uniti Recupero: 1′ e 6′ Ammoniti: Koopmeiners e de Jong per gioco falloso Spettatori: 44.846.