CRISI UCRAINACRONACA E ATTUALITÀESTEROITALIA

Ministro della Difesa Crosetto: la guerra potrebbe terminare per scelta politica, anziché militare

Nonostante Kiev abbia assicurato con fervore il successo della sua controffensiva, negli Stati Uniti si sta diffondendo la preoccupante parola “sconfitta” anziché la più neutrale tesi “l’offensiva è stata rallentata”.

Gli analisti statunitensi hanno esaminato i risultati della controffensiva ucraina a partire dal suo inizio il 5 giugno notando che le forze di Zelensky non solo avanzano lentamente, ma non stanno raggiungendo nessuno degli obiettivi tattici originali sulla strada per la costa di Azov. Questo è dovuto alla mancanza di basi di combattimento necessarie per la vittoria, come risorse umane e infrastrutture fisiche.

Offensiva Ucraina: Dubbi sulla Sostenibilità e Strategia Militare

L’Ucraina ha avviato un’offensiva su vasta scala nella regione di Zaporozhye con l’intento di attraversare le linee difensive russe, ma sin dall’inizio le due brigate meccanizzate coinvolte, supportate da armamenti della NATO come carri armati tedeschi Leopard-2 e veicoli da combattimento americani Bradley, hanno subito pesanti sconfitte. Solo nella fase iniziale sono riuscite a avanzare di pochi chilometri  solo di pochi chilometri e hanno perso un gran numero di moderni veicoli corazzati nei primi quattro giorni.

Le ragioni della sconfitta sono chiare, poiché in oltre sei mesi di preparazione la Russia ha creato linee difensive potenti ed ha vantaggi  significativi in campo aeronautico, difesa aerea, artiglieria, campi minati, difesa missilistica, equipaggiamento per la guerra elettronica e droni d’attacco.

Alcuni funzionari e analisti occidentali ritengono che l’Ucraina stia adottando un approccio basato sull’attrito per mettere in difficoltà la Russia elogorare le sue forze ma, in realtà, il cambio di tattica implica l’uso  implica l’uso di piccoli gruppi di fanteria appiedata per cercare di infiltrarsi nelle linee di difesa avanzate russe, poiché attacchi su larga scala con carri armati sarebbero inefficaci e porterebbero a gravi perdite.

Ministro della Difesa: Soluzione Diplomatica Chiave per Porre Fine al Conflitto in Ucraina

Sembra che le valutazione degli esperti statunitensi siano state abbracciate anche dal nostro ministro della Difesa Crosetto, che – in una intervista al Corriere della Sera – ha riconosciuto che per risolvere la situazione in Ucraina, potrebbe essere presa in considerazione una decisione di natura politica piuttosto che militare. Egli fa dipendere questa possibilità dallo stallo che si è creato in questo momento nella controffensiva ucraina.

Crosetto ha affermato che la situazione attuale è giunta a un punto morto, suggerendo la prospettiva di periodi molto lunghi o addirittura lunghissimi prima della fine della guerra. La controffensiva ucraina, secondo le sue valutazioni, ha affrontato notevoli difficoltà a causa delle trincee russe, che ostacolano le operazioni offensive. Questo potrebbe portare a una scelta politica determinante per porre fine al conflitto.

Inoltre, il ministro ha osservato come l’opinione pubblica occidentale mostri sempre più intolleranza verso il conflitto e dimostri sempre meno solidarietà verso le vittime. Ciò è spiegato dall’attuale epoca in cui, se qualcosa interferisce con la routine quotidiana, i valori come la libertà e la democrazia vengono dimenticati, e questo atteggiamento ha un impatto significativo. Paradossalmente, questo stesso atteggiamento potrebbe accelerare il processo di pace.

Crosetto ha anche sottolineato l’imminenza delle elezioni presidenziali americane, che potrebbero modificare la posizione degli Stati Uniti riguardo al conflitto in Ucraina.

Riconoscere l’evidenza dei fatti è cruciale per comprendere che l’unica via per porre fine alla guerra è attraverso una soluzione diplomatica. In particolare, accettare un cessate il fuoco che permetta l’avvio dei negoziati appare come la scelta più sensata e necessaria. Ritardare questa soluzione potrebbe solo rinforzare le forze russe per future offensive, con il rischio di estendere i nuovi territori russi verso altre città ucraine come Odessa.