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Midazolam per “curare” malati Covid nel 2020, ma è un sedativo per malati terminali, Ceratti di B Braun in un’intervista poi rimossa dal web: “All’Italia migliaia di dosi”

da Il Giornale d’Italia.

“Ceratti ha confessato anche che il Midazolam è arrivato in Italia “in pochissimi giorni”, quando invece solitamente “un’approvazione del genere richiede settimane”

Nel mese di marzo del 2020, nel cuore della cosiddetta “emergenza” Covid, in Italia arrivarono migliaia di dosi di Midazolam per “curare” i pazienti afferri da Sars-Cov-2. Ad ammetterlo è stato anche Gabriele Ceratti, responsabile Marketing Hospital Care e OEM Manager B. Braun Group, che ha confessato anche che il farmaco è arrivato “in pochissimi giorni” grazie “al lavoro dei manager” dell’azienda, quando invece solitamente “un’approvazione del genere richiede settimane”. Tuttavia in molti si sono chiesti e si chiedono tuttora per quale motivo sia stato somministrato il Midazolam ai pazienti Covid. Si tratta infatti di “una benzodiazepina che viene utilizzata per sedare malati terminali e che viene persino data ai condannati a morte negli Stati Uniti ai quali viene somministrata una iniezione letale per portarli alla morte”. Di solito le influenze e i virus non si curano con sedativi. Questo farmaco, però, è stato dato ai pazienti Covid sottoposti a ventilazione meccanica.

Le influenze, da sempre, non si sono mai curate con delle benzodiazepine che hanno, come accennato in precedenza, delle prescrizioni terapeutiche del tutto diverse. Qualcuno però evidentemente doveva aver dato quell’ordine e non è possibile pensare che gli ospedali in Lombardia e nelle altre regioni italiani abbiano tutti deciso autonomamente di somministrare quel farmaco a coloro che risultassero positivi al Sars-Cov2.

Più volte, anche agli inizi della pandemia, in molti hanno chiesto ripetutamente di effettuare delle autopsie sui primi morti per capire le cause dei decessi e, di conseguenza, come curare in modo efficace i pazienti. Diversi esperti sottolineano che i virus e le influenze non sono mai stati curati con sedativi. C’è inoltre chi sin dall’inizio ha criticato l’utilizzo massiccio delle intubazioni, durante le quali molti pazienti sono morti. In diverse audizioni della Commissione d’inchiesta Covid, è stato sottolineato “numerosi pazienti sono deceduti in ospedale a causa delle mascherine con livelli troppo alti di ossigeno che hanno perforato i polmoni, altri sono morti per infezioni ospedaliere”.

Ceratti ha ammesso che durante “l’emergenza sanitaria”, grazie al “contributo” di alcuni manager della B. Braun, si è arrivati a consegnare dalla Germania all’Italia migliaia di dosi di questi farmaci in pochi giorni, quando in circostanze normali ci sarebbero volute settimane. Di solito ci vuole molto più tempo perché l’etichetta del Midazolam era solo in inglese o in tedesco, mentre la normativa italiana richiede anche la nostra lingua. A risolvere l’impasse sarebbe stato il Ministero della Salute presieduto da Roberto Speranza, che avrebbe rilasciato il nulla osta necessario per autorizzare la distribuzione di questi farmaci in Italia.

L’intervista in cui Ceratti ammette l’arrivo di “migliaia di dosi in Italia del Midazolam” è stata poi rimossa dal web, ma noi siamo in grado di proporvela.Midazolam per “curare” malati Covid nel 2020, Ceratti di B Braun in un’intervista poi rimossa dal web: “All’Italia migliaia di dosi”La mattina del 21 marzo 2020, un furgone per le consegne proveniente da Melsungen è arrivato al magazzino B. Braun di Mirandola. Era sabato e solitamente durante il fine settimana il traffico delle consegne si blocca. Ma in quel periodo non c’era niente di normale. A bordo del veicolo c’erano decine di migliaia di dosi del sedativo midazolam, di cui in Italia si sentiva urgente bisogno per la ventilazione meccanica di migliaia di pazienti affetti da COVID-19. Gabriele Ceratti, insieme ai team italiani di Milano e Mirandola, ha reso possibile la consegna in pochi giorni.Sig. Ceratti, quali difficoltà ha incontrato nell’ottenere i sedativi?A causa della situazione estremamente critica, gli ospedali hanno avuto improvvisamente bisogno di una quantità di farmaci tre o quattro volte superiore a quella normale

Sapevamo che dovevamo importare il farmaco dall’estero, ma prima avevamo bisogno dell’approvazione: le bottiglie di Midazolam di Melsungen avevano etichette in tedesco e in inglese, mentre qui sono approvate solo quelle in lingua italiana.Perché tu e il tuo team avete deciso di assumervi questa responsabilità?Abbiamo visto la grande sofferenza negli ospedali durante quei giorni terribili della prima ondata e abbiamo capito subito che dovevamo reagire. Nonostante fossimo stati noi ad avviare il processo, non avrebbe mai funzionato senza i responsabili degli affari normativi di B. Braun in Italia e Germania. Si sono assunti immediatamente le proprie responsabilità e sono intervenuti. Normalmente, un’approvazione del genere richiede settimane, ma questa volta ci sono voluti solo pochi giorni. Era una situazione straordinaria.

Come hai superato questo periodo difficile?È il risultato del grande lavoro di squadra di B. Braun, qui a livello locale e in Germania. Abbiamo percepito in modo molto chiaro il sostegno dei nostri colleghi tedeschi. Tutti erano così gentili e compassionevoli. Hanno capito che era giunto il momento di reagire immediatamente per aiutare l’Italia e tutti i pazienti in questa terribile situazione.Cosa ti dà speranza?L’approvvigionamento di emergenza di midazolam è stata la prima volta, ma non l’ultima, in cui siamo stati in grado di fornire assistenza rapida durante questa crisi. Siamo stati in grado di adottare un approccio simile anche con il sedativo propofol e le pompe per i letti ospedalieri