L’oncologo Bizzarri: “Ecco i danni dell’mRNA”. Cancro e vaccini, la denuncia del luminare
L’allarme sulla recrudescenza del cancro e l’esponenziale crescita di patologie oncologiche nonché di recidive, anche dopo decenni, si sta registrando da pochi anni, anzi i dati parlano chiaro: dal 2020. La coincidenza temporale è talmente evidente che non potranno tacerla per sempre. Chi invece non ha remore a illustrare la via della verità – rivoluzionaria, di questi tempi – è Mariano Bizzarri, oncologo di fama mondiale, docente di Biologia dei sistemi alla Sapienza di Roma, biofisico, alla guida del System Biology Group Laboratory. E dunque, sollecitato sulla correlazione tra il cancro e i vaccini a mRNA contro il Covid-19, già al centro di numerosissimi studi di cui ci siamo già occupati, afferma non solo che “non ci sono elementi per stabilire il contrario”, ma anche che “in alcuni casi possono accelerarne l’evoluzione“. Ma già le sfumature semantiche sono importanti, giacché, piuttosto che vaccini “in realtà non sono altro che terapie geniche“. Si noti, anzitutto, la scelta accurata e prudente delle La denuncia del luminare: “Accelera l’evoluzione”L’aumento certificato di casi di tumore nel corso della pandemia, con circa 15mila casi nel solo 2022 e nella sola Italia, non lo si può negare. Mariano Bizzarri è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport, colloquio poi ripreso da Il Giornale d’Italia, e non deve stupire che se ne occupi anche un giornale sportivo: da Sinisa Mihajlovic a Gianluca Vialli, sino a Sven Goran Eriksson (che è ancora vivo) il mondo del calcio è stato recentemente investito da una scia di tumori, in alcuni casi i cosiddetti turbo-cancri. “In linea teorica, qualsiasi mRNA, compresi quelli che si trovano in alimenti e batteri, possono inserirsi, in tutto o in parte, all’interno del DNA e, alla lunga, avere conseguenze cancerogene“, sostiene Mariano Bizzarri, e questa era solo la premessa. Particolarmente attente dovrebbero essere le persone “già malate di tumore”, in quanto tali vaccini “possono favorire recidive o slatentizzare forme silenti”, ancora nelle sue parole. E poi: “Il vaccino non viene inattivato dalla proteina Spike”, spiega, come invece sostiene Big Pharma, e ciò è tanto più vero nelle categorie fragili dei pazienti oncologici e in quella dei bambini e degli adolescenti. Questo vuol dire che la famigerata proteina è capace di produrre processi autoimmunitari. Di fatto stiamo parlando di una vera e propria “slatentizzazione” del cancro. Va da sé che vaccinare tutti, senza distinzioni, sia stato un tragico errore.