l’Inghilterra travolge ol Galles che finisce ultimo

L’Inghilterra aveva una sola possibilità di vincere il Sei Nazioni: seppellire di mete il Galles e poi sperare che a Parigi succeda qualcosa. La prima parte del compito, quella di competenza inglese, è stata svolta: 68-14 e 10 mete a casa di un Galles mai in partita, che subisce la 17ª sconfitta di fila e porta a casa il secondo cucchiaio di legno consecutivo, chiudendo ultima a soli 3 punti in classifica. Sarebbe servito un doppio bonus (segnare 4 mete e perdere con meno di 7 punti di scarto) per evitarlo. L’Italia, con un torneo tra alti e (troppi) bassi chiude al quinto posto con 5 punti e per il secondo anno consecutivo evita l’ultima piazza. Gli inglesi salgono a quota 20 in classifica e si metteranno davanti alla tv per Francia-Scozia, perché per vincere il Sei Nazioni serve un successo scozzese o un pareggio. I Bleus sono infatti a quota 16, ma anche vincendo senza bonus arriverebbero a 20 e conquisterebbero il torneo in virtù di una migliore differenza punti
L’intento dell’Inghilterra – che ha bisogno di 5 punti – è chiaro fin dalla scelta di non piazzare il primo calcio di punizione del match dopo 2 minuti: Fin Smith trova la rimessa laterale, Ben Curry esce dalla maul e arriva corto ma ci pensa Itoje a finalizzare per il 7-0 con trasformazione dello stesso Fin. Il Galles fatica a trovare spazi e sbatte contro un’ottima difesa inglese: Murray è bravo a sfruttare un pallone vagante in mezzo al campo per prendere tutti di sorpresa e involarsi verso la meta, annullata però per un fuorigioco di Tomos Williams. L’Inghilterra si salva e ritorna furiosa in attacco: palla illuminante di Fin Smith per Roebuck che resiste all’intervento di Murray e segna il 14-0 con altra trasformazione del mediano inglese. Sembra il preludio di una partita a senso unico, invece l’Inghilterra comincia a pasticciare, e il Galles pur senza particolari idee resta in partita col solito cuore e la solita maul avanzante che al 31’ arriva a un passo dalla linea, poi Williams apre su Thomas che marca la meta del 14-7. Dall’altra parte è ancora Fin Smith a inventare: calcio-passaggio stupendo per Roebuck, fermato a un passo dalla meta, l’azione però prosegue con Freeman che chiude l’azione in mezzo ai pali. La squadra di Borthwick torna a viaggiare a ritmi insostenibili per il Galles e al 38’ trova la meta del bonus con Cunningham-South. Fin Smith trasforma, poi al 40’ c’è spazio addirittura per la quinta meta con Ben Curry per il 33-7 con cui si chiude il primo tempo.
Il Galles parte meglio nel secondo tempo, con Marcus Smith che salva su Murray dopo un grave errore di Mitchell, poi al 49’ Llewellyn e Wainwright si divorano una meta già fatta. Il solito cuore gallese – lo stesso visto nei secondi tempi contro Italia, Irlanda e Scozia – questa volta non basta a riaprire la partita, perché l’Inghilterra regge la sfuriata avversaria e al 55’ chiude la questione con la meta di Mitchell che sfrutta un pallone recuperato da Daly per segnare 40-7. La squadra di Borthwick segna ancora con l’esordiente Pollock e Heyes, poi il Galles trova la meta della bandiera con Ben Thomas. Nel finale arriva un’ulteriore mazzata, con altre due mete ad opera di Pollock e Cunningham-South per un clamoroso 68-14 finale, con 10 mete.