L’IMPORTANZA DELL’ EDUCAZIONE EMOTIVA
Se ci fosse empatia non ci sarebbero nè discriminazioni nè violenza!
(alfemminile.com) A sostenerlo è la psicoterapeuta Rosanna Schiralli, secondo cui “tutte le violenze originano dalla mancanza di un’educazione emotiva adeguata”, perché “tra le ipotesi delle cause a cui ricondurre il disagio di bambini e adolescenti, c’è la difficoltà, da parte loro, di legittimare, gestire e riconoscere le emozioni”. Da qui l’idea della “Didattica delle emozioni”, ossia l’applicazione del metodo con tecniche, giochi e attività testate scientificamente per aiutare gli alunni e le alunne a individuare e gestire nel modo più opportuno le emozioni e il proprio mondo interiore. Sin dalle prime sperimentazioni “è emerso che i soggetti che ricevevano questo approccio erano meno esposti ai rischi e ai disagi”, precisa Schiralli, e non c’è da stupirsene. Infatti, l’insegnamento dell’educazione emotiva mira a prevenire e gestire forme di disagio negli ambiti scolastico, familiare e sociale che possono determinare comportamenti discriminatori come, ad esempio, bullismo, cyberbullismo, razzismo e discriminazioni di genere.L’educazione emotiva e al rispetto del valore della persona umana si traduce quindi anche in educazione alle differenze linguistiche, culturali, religiose, comportamentali e di genere. Già negli anni Novanta, Daniel Goleman, docente di psicologia all’Università di Harvard, all’interno del saggio Emotional Intelligence, aveva fatto notare che “esiste un diverso tipo di lacuna, assai pericolosa: l’analfabetismo emozionale”, ossia la difficoltà a dare un nome alle nostre emozioni e a comprendere quelle altrui. Dunque, ha senso l’educazione emotiva? “Si, perché è parte della vita di studenti e studentesse, in particolare per i miei che sono adolescenti”, dice Gabrtiella Insana, insegnante. “Attraversano un momento della vita in cui si affronta per la prima volta tutto lo spettro dei sentimenti e spesso non hanno strumenti per gestirne le profondità”. In relazione alla violenza e al bullismo, la docente fa proprio leva sull’empatia: “Come ti sentiresti se fossi tu a subire ciò che hai appena fatto al compagno?”. Una domanda che permette di capire i sentimenti dell’altro e di mettersi nei suoi panni.#fem #educazioneemotiva #scuola #bullismo #violenza