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Laura Porta morta per un malore a Pistoia, era incinta all’ottavo mese: anche il figlio Andrea non ce l’ha fatta

Il piccolo Andrea non ce l’ha fatta. Era il figlio di Laura Porta, l’infermiera 36enne originaria di Bolotana (Sassari) morta la scorsa settimana all’ottavo mese di gravidanza a Pistoia. Il figlio era stato fatto nascere con parto cesareo d’urgenza e le sue condizioni erano apparse sin da subito molto gravi. Si è sperato fino all’ultimo, ma il piccolo è deceduto all’ospedale Meyer di Firenze dopo alcuni giorni di ricovero, tra le braccia del padre Antonio, guardia penitenziaria che Laura aveva conosciuto quando lavorava nel carcere della Dogaia, a Prato.

Laura Porta prestava servizio anche come volontaria alla Misericordia. La giovane donna era morta a causa di una devastante emorragia cerebrale, forse dovuta ad aneurisma. Il compagno aveva chiamato il 118 quando Laura era andata in bagno, aveva vomitato e aveva perso i sensi cadendo a terra. Vani tutti i soccorsi, l’arrivo dell’ambulanza, il trasferimento in sala operatoria, dove con un cesareo era stato fatto nascere il bimbo. La scomparsa di Laura Porta ha destato profonda commozione tanto in Toscana, dove da anni si era trasferita per lavoro, quanto nella sua Sardegna. Folla immensa per il suo funerale a Bolotana lo scorso venerdì.