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La speleologa Ottavia Piana è stata portata fuori dalla grotta

Poco dopo le tre del mattino di mercoledì 18 dicembre i volontari del soccorso alpino e speleologico sono usciti dalla grotta Bueno Fonteno insieme a Ottavia Piana, la speleologa ferita dopo essere caduta all’interno del vasto sistema di grotte e gallerie sotterranee tra la val Cavallina e il lago d’Iseo, in provincia di Bergamo. Il recupero di Piana, trasportata in barella per circa quattro chilometri tra cunicoli e meandri, è durato poco più di tre giorni. Non è mai stata in pericolo di vita, ma i medici sospettano che abbia diverse fratture alle gambe e al torace: all’uscita dalla grotta è stata portata subito all’ospedale di Bergamo in elicottero

Martedì mattina, dopo aver percorso circa metà del tragitto sotterraneo, i responsabili dei soccorsi avevano ipotizzato di riuscire a portare fuori Piana tra mercoledì sera e le prime ore di giovedì. L’ultimo tratto, tuttavia, è stato percorso più velocemente del previsto grazie al lavoro dei soccorritori che negli ultimi tre giorni avevano allargato i passaggi più stretti con l’aiuto di trapani a batteria e piccole cariche esplosive.In condizioni normali sarebbero servite circa quattro ore per raggiungere l’uscita dal punto in cui Piana è caduta. In questo caso è stato imposto un rigido programma di trasporto della barella per evitare di affaticare troppo i soccorritori e la stessa Piana: a ogni ora e mezza di trasporto seguiva un’ora di riposo.

Ottavia Piana, che ha 32 anni, è un’esperta speleologa del CAI (Club Alpino Italiano) di Lovere. Sabato stava partecipando a una delle tante spedizioni organizzate per esplorare e mappare l’abisso Bueno Fonteno. Era insieme ad altri nove compagni in un tratto inesplorato, a quasi 600 metri di profondità. Mentre stava risalendo una forra – una parete quasi verticale dove scorre dell’acqua – è caduta all’indietro per circa sei metri procurandosi traumi alle gambe, al torace e al viso.