La musica ha un incredibile effetto collaterale: può unire le personalità di tutto il mondo, lo studio
Un’indagine svolta in oltre 50 paesi a suon di note per scoprire che la musica è un linguaggio universale capace di parlare all’emotività delle persone anche se diverse per origini e cultura
Un’importante ricerca condotta dall’Università di Cambridge ha mappato le preferenze musicali di oltre 350 mila persone residenti in 50 paesi per tracciare un nesso tra attitudine e genere musicale scoprendo che, in un centro senso, tutto il mondo è paese.
Dai dati raccolti è chiaro che gli estroversi, ovunque essi vivano, prediligono Shiver di Ed Sheeran; i nevrotici Smells like Teen Spirit dei Nirvana; le persone simpatiche What’s Going On di Marvin Gaye o anche Shallow di Lady Gaga e Bradley Cooper. Il dottor David M. Greenberg, che è anche un jazzista, ha condotto lo studio ed è rimasto molto colpito dai risultati:
“Le persone possono essere divise per geografia, lingua e cultura, ma se a un introverso in una parte del mondo piace la stessa musica degli introversi altrove, ciò suggerisce che la musica potrebbe essere un ponte molto potente”.
Lo Studio e le classificazioni tra generi e personalità
Il team coordinato dal dottor Greenberg ha utilizzato due metodi di valutazione concentrandosi sulle musiche occidentali perché maggiormente diffuse: il primo richiedeva alle persone di dare un punteggio alle 23 tracce che ascoltavano, di completare il Ten-Item Personality Inventory (TIPI) e di fornire informazioni demografiche. Il secondo proponeva 16 brevi clip audio di vari generi e sottogeneri e di esprimere le loro reazioni. I generi musicali sono stati suddivisi in Mellow, dai lenti del soft rock fino alla musica contemporanea per adulti. Senza pretese dalle caratteristiche rilassanti. Sofisticato con tratti dinamici come il jazz classico. Intenseo con tonalità rumorose e aggressive dal rock classico all’ heavy metal. Contemporary molto ritmico, con mood ottimista e suoni elettronici.
Le risposte e le evidenze dello studio
Le risposte sono state suddivise in categorie caratteriali alle quale sono state abbinati dei generi musicali: estroversione e musica contemporanea; coscienziosità e musica senza pretese; gradevolezza e musica dolce e senza pretese; apertura e musica dolce, contemporanea, intensa e sofisticata. I ricercatori hanno osservato che le stesse identiche associazioni sono risultate replicabili in ogni parte del mondo con i medesimi risultati.
Conferme e sorprese nell’analisi
Se chi è estroverso cerca una musica positiva e ballabile, la sorpresa è arrivata sia con chi rientrava nella categoria della coscienziosità, perché ricercava inaspettatamente musiche aggressive, che con chi è affetto da nevroticismo perché predilige sonorità intense e non triste come si immaginava. Infine la correlazione estroversione e musica contemporanea è particolarmente chiara nei Paesi intorno all’equatore, soprattutto in Centro e Sud America magari influenzata da fattori climatici. Chissà che da qui il professore musicista non dia avvio ad un’altra ricerca.
FONTE: Università di Cambridge