La lettera di Figliuolo: “Adesso dovrete farcela da soli”
Il Commissario per l’emergenza Covid, Figliuolo, ha scritto una lettera di raccomandazioni al ministero della Salute e alle Regioni in vista della scadenza del suo mandato. “Inaccettabile non farsi trovare pronti”
Un anno dopo essere stato nominato Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo ha deciso di scrivere di suo pugno una sorta di “lettera d’addio” alle Regioni con tutte le raccomandazioni più importanti da portare avanti anche in sua assenza. Tra 28 giorni (il 31 marzo), infatti, scadrà il suo mandato come quello dei componenti del Comitato tecnico-scientifico. Nel testo sono contenuti i suggerimenti su come portare avanti la campagna vaccinale, sugli errori da evitare e come essere “lungimiranti e cauti”.
Il testo con i consigli
Dal 1° aprile, infatti, sarà tutto in mano a Regioni e ministero della Salute che dovranno gestire al meglio quanto organizzato dal generale nel suo anno di operatività quando fu chiamato al posto di Arcuri. Come scrive Repubblica, una parte del testo contiene consigli sul materiale in arrivo (dalle mascherine al gel igienizzante) valutando la possibilità di riceverlo e stoccarlo “nella disponibilità della struttura commissariale”. Alle amministrazioni locali, invece, Figliuolo scrive di tenersi pronte “a una eventuale recrudescenza della pandemia” mentre, sui vaccini, ricorda che aver saputo gestire le scorte è stato fondamentale per far fronte alle varie criticità. Il suggerimento viene ribadito per farsi trovare pronti qualora ci fossero nuove criticità, soprattutto in autunno.
La “frecciatina” al ministero
Sul futuro, il generale mette in guardia il ministero della Salute che, dopo la fine dello stato di emergenza, “abbia piena consapevolezza di alcune iniziative assunte, orientate a consentire una pronta risposta alle esigenze emergenti e che richiederanno attenzione anche per il futuro in quanto il rischio di non essere pronti all’eventualità non sarebbe accettabile”. Interessante soprattutto quest’ultima parte, quel “non accettabile” che suona come una sentenza: anche senza di me dovrete farcela, il senso è più o meno questo.
Inevitabilmente, si parla poi del nodo sulla quarta dose, al momento avviata soltanto per i pazienti oncologici e immunocompromessi “ma la situazione sarà oggetto di monitoraggio per valutare l’eventuale allargamento di tale platea”, sottolinea il generale. E vista la complessità della tematica legata alla pianificazione dell’afflusso, dello stoccaggio e della distribuzione dei vaccini rispetto all’evoluzione della pandemia, la struttura commissariale ha fornito alle Regioni e alle province autonome un quantitativo di dosi tali, da permettere insieme con quelle mantenute “a livello centrale una prima risposta a un eventuale allargamento della platea della quarta dose”. L’ultima indicazione contenuta nella lettera è istituzionale, come è giusto che sia. “L’esperienza maturata dal sistema Paese testimonia l’importanza di essere lungimiranti e fedeli ai principi di massima precauzione, ponendo l’accento sulla concreta e immediata disponibilità di risorse”, conclude.
“Figliuolo ha lavorato bene”
“Con allenatore il generale Figliuolo, tra i grandi Paesi siamo i primi anche nel campionato europeo delle vaccinazioni”, ha affermato il virologo Roberto Burioni commentando su Twitter un grafico elaborato dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) in base ai dati disponibili sulle percentuali di popolazione totale con ciclo vaccinale completo nei Paesi Ue. L’Italia risulta al terzo posto con l’83,28%, preceduta solo da Portogallo e Malta. “E come terza dose ci giochiamo i Mondiali con la Corea del Sud”, ha aggiunto il virologo, commentando con la metafora del calcio un grafico del portale Our World In Data.
“Il commissario ha lavorato bene, ha dato sicurezza e assistenza alle Regioni in momenti drammatici”, ha affermato Raffaele Donini, assessore alla Salute dell’Emilia-Romagna che coordina tutti gli altri nella Conferenza delle Regioni. Il piano delle vaccinazioni ha funzionato e funziona bene perché le Regioni hanno lavorato con il suo coordinamento”, aggiungendo che se la gestione passerà alle Regioni, ci sono tutte le esperienze “per approvvigionare, stoccare e realizzare i piani operativi di prevenzione, che stiamo già costruendo”.