“In ospedale con dolori al petto”: ricoverato il premier israeliano Netanyahu
La vicenda è ancora nebulosa. Il Jerusalem Post ha scritto che avrebbe perso conoscenza e che sarebbe caduto, battendo la testa e accusando dolori al petto. Un’altra versione fa sapere che Netanyahu avrebbe accusato dolori al petto chiedendo ai familiari di essere portato in ospedale per effettuare controlli approfonditi, inclusa una TAC. Sarebbe andato a piedi dalla macchina al pronto soccorso, mentre la moglie Sara e il figlio Avner erano al suo fianco in ospedale.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu è stato ricoverato in ospedale a Tel Aviv. Ha accusato un malore mentre si trovava nella sua abitazione.
Secondo le prime ricostruzioni, Netanyahu avrebbe brevemente perso conoscenza mentre si trovava nella sua dimora ma sarebbe stato pienamente cosciente quando è arrivato allo Sheba center. Citando fonti vicine al premier, i media israeliani hanno riferito che il primo ministro si era lamentato di non sentirsi bene. Da qui la necessità del ricovero in ospedale.
Condizioni “Buone e stabili”
Il suo medico personale, Tzvi Berkovitz, ha dichiarato a Channel 12 che le condizioni del politico sono “buone e stabili”, sottolineando che il paziente si trova in fase di esame. Netanyahu sarebbe stato sottoposto ad una procedura di imaging cerebrale per assicurarsi che il suo cervello non sia stato danneggiato dall’eventuale caduta, oltre ad un esame per assicurarsi che il suo ritmo cardiaco fosse normale.
In un secondo momento, lo staff dello stesso Netanyahu ha quindi fatto sapere che durante la valutazione medica non è stato rilevato nulla di straordinario e che il fattore principale del malessere sarebbe da ricondurre alla disidratazione. “Seguendo la raccomandazione dei medici il presidente del Consiglio continua a sottoporsi a ulteriori test di routine”, ha aggiunto il suo ufficio.
In precedenza, il primo ministro israeliano era stato ricoverato d’urgenza nell’ottobre 2022. In quell’occasione, si era sentito male durante le funzioni della sinagoga di Yom Kippur, ed era quindi stato portato presso il Centro medico Shaare Zedek di Gerusalemme. È stato rilasciato la mattina seguente, dopo aver sostenuto gli esami e aver trascorso la notte in osservazione. A gennaio, è stato sottoposto aduna colonscopia di routine.
Un momento delicato
Come ha evidenziato il New York Times, Netanyahu sta affrontando uno dei periodi più difficili della sua carriera politica. Il primo ministro è infatti sotto processo per corruzione, e la sua coalizione – la più a destra nella storia di Israele – ha scatenato una crisi politica avanzando piani per limitare il controllo giudiziario del governo.
Il piano ha scatenato un’ondata di proteste politiche durata un mese, ha approfondito le divisioni sociali di lunga data, suscitato forti critiche da parte dell’amministrazione Biden e ha suscitato diffusi timori di una ipotetica guerra civile.
Nel caso in cui Netanyahu dovesse procedere con il suddetto piano, rischia di provocare uno sciopero generale, nonché dimissioni di massa dei riservisti militari, che costituiscono una parte fondamentale della capacità militare di Israele. Se lo sospende, rischia invece di far arrabbiare i suoi alleati politici e far crollare la sua coalizione.