CRISI UCRAINACRONACA E ATTUALITÀESTEROITALIA

In caso di guerra mondiale, ecco i 7 italiani che hanno votato a favore dei missili contro Mosca, andando contro le indicazioni dei loro partiti

Guerra Russia-Ucraina, l’Europa vota sì all’uso delle armi in Russia. Tra gli italiani 7 pro e 51 contro, quasi tutto il Pd vota controTrump: «Incontrerò Zelensky la prossima settimana». Ieri attacco di Kiev a un deposito di missili russo. Mosca non conferma l’azione offensiva. Il leader ucraino: «Il nostro piano per la vittoria è pronto»L’Eurocamera approva, con 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti, il paragrafo 8 della risoluzione sul sostegno all’Ucraina che «invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso delle armi occidentali contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo».Tuttavia, l’Italia insiste nel dire no.Gli europarlamentari del nostro Paese hanno votato infatti compatti contro la risoluzione. Kiev non potrà colpire su suolo russo con ciò che ha e avrà da noi.Un totale di 51 contrari dai vari schieramenti di maggioranza e opposizione italiana. Fi, Fdi, Lega, Pd e M5S, Verdi confermano la linea espressa la ministro degli Esteri, Antonio Tajani, secondo cui sparare sulla Russia sarebbe una dichiarazione di guerra a Mosca.Si sfilano Lara Magoni e Ruggero Razza dalle fila di Fratelli d’Italia, favorevoli invece a eliminare le restrizioni. Con loro anche Marco Falcone, Giusi Princi e Massimiliano Salini (Fi), Elisabetta Gualmini e Pina Picierno (Pd). Astenuti Lucia Annunziata (Pd) e Herbert Dorfmann (Svp-Fi).I tedeschi fanno pressione su Scholz. Se l’Italia vota in un modo, la Germania lo fa in tutt’altro. Tra le fila dei socialdemocratici 10 europarlamentari dei 14 tedeschi dell’S&D chiedono di eliminare le restrizioni, e lo stesso fanno sette liberali su otto. Mentre tutti i 15 esponenti dei Verdi votano compatti per il «si». Dai banchi di Strasburgo arriva un messaggio politico per il governo di Berlino, il suo cancelliere Olaf Scholz (socialisti) e i suoi alleati di coalizione. Fin qui la Germania ha tenuto una posizione analaga a quella italiana, e Scholz non potrà non prendere nota de voto dell’Aula