Il regalo di Gualtieri a chi occupa abusivamente le case: «Diamo la residenza, è un diritto»
La vita sarà più facile, nella Roma di Gualtieri, per chi occupa abusivamente una casa: il Campidoglio, infatti, si appresta a varare una norma che prevede, in deroga alla legge, che gli occupanti possano richiedere la residenza nell’immobile in cui vivono senza averne diritto. Che sia casa popolare o meno. La proposta è contenuta in una mozione che sarà discussa martedì, presentata dal consigliere Pd e presidente della Commissione Patrimonio, Yuri Trombetti, e che ricalca un provvedimento già votato al Municipio I e presentato dal consigliere di Sinistra civica ecologista Federico Auer, di recente assurto alle cronache per aver negato che Norma Cossetto sia stata stuprata dai partigiani che l’hanno uccisa.
Gualtieri verso la deroga alla legge contro la residenza agli occupanti
La proposta della sinistra capitolina, la cui primogenitura appartiene però al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, prevede che il sindaco Roberto Gualtieri deroghi al decreto Lupi del 2014 che stabilisce che «chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge». La norma è chiaramente volta ad arginare il fenomeno delle occupazioni abusive e, dunque, invisa a certo associazionismo e ai Movimenti per la casa, che spadroneggiano sul tema.
L’idea della sinistra di tutela dei diritti
I promotori della mozione sostengono che «l’impossibilità di ottenere la residenza nega di fatto, per chi vive in situazioni abitative irregolari, l’esercizio del diritto di cittadinanza». E, con buona pace dei cittadini che i diritti se li vedono negati proprio dagli abusivi, si appellano al passaggio del decreto Lupi «che prevede forme di tutela, a discrezione del sindaco, per le categorie svantaggiate» per dire che è ora di superare quei paletti piantati per arginare le illegalità, mettendo avanti bambini e soggetti fragili. «La residenza è un diritto, ma anche un dovere. Chiediamo di attuare la deroga già prevista per minorenni e persone in difficoltà», ha detto Trombetti.
«L’amministrazione ignara» sugli abusivi
Nel testo si legge inoltre che «nel contempo (senza la possibilità per gli abusivi di ottenere la residenza, ndr) risulta altresì compromesso l’interesse pubblico alla legale reperibilità delle persone, rendendo l’amministrazione ignara dei luoghi ove si realizzata detta appartenenza». Insomma, l’amministrazione capitolina non ha idea di quanti e dove siano questi abusivi e punta sulla concessione delle residenze per scoprirlo. Una stima, d’altro canto, l’ha fatta il Sunia, il Sindacato unitario nazionale inquilini assegnatari: si parla di circa 10mila immobili occupati abusivamente. E questo solo con riferimento alle case popolari. Ma, per carità, non si parli di “sanatoria”. Quello che chiede la sinistra, ha sostenuto ancora Trombetti, «non vuol dire sanare, perché la residenza non da alcun titolo autorizzativo sull’alloggio, ma dà solo alle persone la dignità e la possibilità di accedere ai servizi educativi, sanitari e sociali». Per ora, poi si vedrà.