IL MISTERO DELLA SCOMPARSA DEGLI ABITANTI DELL’ANTICA ERCOLANO
Il destino degli abitanti di Ercolano è rimasto a lungo sconosciuto poiché il centro abitato sembrava privo di resti umani. La soluzione a questo enigma è emersa quando gli archeologi hanno esplorato la zona bassa della città, rivelando le rimesse dei pescatori con gli scheletri dei fuggiaschi
Negli anni ’80, uno scavo epocale ha svelato la sorte degli Ercolanesi: i loro scheletri sono stati trovati nelle antiche rimesse dei pescatori in riva al mare. Questo ha suggerito che la popolazione si fosse rifugiata lì in attesa di essere evacuata dalla flotta imperiale romana di Plinio il Vecchio. Tuttavia la verità potrebbe essere diversa. Ercolano, situata più vicina al Vesuvio di Pompei, fu soggetta a un vero e proprio bombardamento di scorie laviche, e bombe vulcaniche, di grosse dimensioni (di gran lunga piú che a Pompei che era piú distante dal vulcano). I tetti di legno della città non potevano resistere, mentre le rimesse dei pescatori, seminterrate e aperte in direzione opposta al Vesuvio, offrivano un rifugio sicuro grazie alle loro solide volteQuesta strategia di sopravvivenza spiegherebbe la concentrazione degli abitanti in riva al mare, non solo per la vana attesa di evacuazione via mare, ma anche per cercare rifugi più robusti.
Al riguardo é importante precisare che la maggior parte degli abitanti fuggì, all’inizio dell’eruzione, dirigendosi verso Napoli. La pioggia di ceneri, lapilli e pomici risparmió, infatti, il versante napoletano del vulcano, grazie allo spirare di venti favorevoliColoro che si rifugiarono nelle rimesse morirono investiti da nubi piroclastiche, con temperature prossime ai 500 gradi, che vaporizzarono le loro carni lasciando solo gli scheletri. Le foto mostrano gli scheletri nelle rimesse dei pescatori ma anche una tenera rivocazione dei momenti di calma che dovettero precedere il terribile esito