Il fisico Prodi contro il gretinismo: “Ma quale CO2, il riscaldamento globale obbedisce a cicli naturali”
Roma, 5 lug — Il riscaldamento globale ha origine antropica? Questa teoria di stampo millenaristico basata sull’allarmismo da Co2 di cui Greta Thunberg si fa portavoce ha qualche vago fondamento scientifico? Il professore Franco Prodi, fratello del più noto Romano e luminare nel suo campo, non ne è così sicuro.
Fisico e accademico specializzato in studi meteorologici e in fisica dell’atmosfera, membro di numerose commissioni di studio nazionali e internazionali, è stato direttore, fino al 2008, dell’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr. Da anni sostiene che «non è possibile, con la conoscenza attuale del sistema clima, quantificare quant’è l’effetto antropico», e che i cambiamenti climatici sono ciclici, sono sempre esistiti, che c’è una molteplicità tale di dati da considerare e che, pertanto, è impossibile fare previsioni certe a lungo termine.
Il professor Prodi contro le teorie gretine sul riscaldamento gobale
Ricordiamo invece tutti come l’illustre fratello ed ex presidente del Consiglio aveva applaudito l’attivista svedese per aver «risvegliato improvvisamente un’attenzione che nessun altro strumento mediatico avrebbe mai svegliato». Di diverso avviso è suo fratello: all’indomani della tragedia della Marmolada, che coralmente media e classe politica italiana si sono affrettati ad imputare al riscaldamento globale e al poco sostenibile stile di vita degli italiani, il luminare ha ribadito a La Verità alcune delle sue posizioni.
Il ritiro dei ghiacciai ha un andamento ciclico
«Ci sono cause naturali e cause antropiche dei cambiamenti ma le affermazioni dei Rapporti dell’Ipcc – il comitato dell’Onu che vorrebbe studiare il contributo antropico al clima – so- no scientificamente infondate, i loro sono solo scenari, non previsioni sulle quali basare il destino dell’umanità». Nessuno qui sta negando che la temperatura del pianeta stia aumentando: «Viviamo certamente in un periodo di riscaldamento globale e quindi è chiaro che ogni periodo caldo comporta una fase di ritiro di ghiacciai con fenomeni, del tipo di quello occorso recentemente. Qualche anno fa ho visto i resti del crollo di una delle famose 5 Torri vicino al Falzarego». Il ritiro dei ghiacciai, però non è una novità, e «nel passato i ghiacciai alpini sono stati anche più ritirati di oggi» a causa di un «andamento ciclico» che dura ormai da 10mila anni. «Il riscaldamento globale che stiamo vivendo è un fatto naturale e fa parte di cicli naturali. Una componente antropica nei cambiamenti climatici c’è ma non è al momento quantificabile con serietà scientifica».
Ma i potenti ascoltano solo la Thunberg
Gettare dubbi sull’origine antropica del riscaldamento globale, puntualizza Prodi, non significa negare l’esistenza di un allarme inquinamento «a livello planetario, che va naturalmente combattuto, anche con accordi internazionali vincolanti: ma la CO2 non è un gas inquinante». A questo proposito il fisico aveva sottoscritto una petizione, «insieme a scienziati italiani, ripresa da mille scienziati nel mondo, mettendo in guardia le autorità politiche dalla supina accettazione delle raccomandazioni dell’Ipcc e dalla conseguente ”lotta al riscaldamento globale”. Ma ormai questo pseudo Verbo è talmente diffuso che le richieste di nostri rappresentanti di colloqui con le autorità politiche vengono ignorate sistematicamente». Per il professor Prodi, «L’ascolto accordato alla Thunberg e negato alla nostra petizione la dice lunga sul discredito del quale gode la scienza nel nostro Paese. Penso tristemente — chiosa lo scienziato — che si sia raggiunto il punto di non ritorno».