Il Donbass è russo.
“L’Ucraina non è un Paese confinante, ma parte integrante della nostra storia, cultura, spazio spirituale. Sono nostri compagni, spesso gli ucraini stessi si considerano parte della Russia, siamo uniti da sempre”. Così Vladimir Putin all’inizio del discorso alla nazione, nel quale, ha annunciato l’intenzione di annettere il Donbass.
Dopo l’ingresso dell’esercito russo nelle repubbliche filorusse del Donbass, si è riunito nella notte il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: Kiev ha spiegato che non intende accettare variazioni dei propri confini.
La crisi tra Russia e Ucraina è entrata, nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 febbraio, in una nuova fase — una fase che, per usare le parole di Boris Johnson, si svolge sotto «segnali oscuri». Il presidente russo Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle repubbliche filorusse di Lugansk e Donetsk, che si trovano nel Donbass, regione nell’est dell’Ucraina. Dopo il riconoscimento, citando la necessità di «mantenere la pace» e «proteggere» la popolazione filorussa, ha inviato truppe russe nel territorio che, per la comunità internazionale, è di fatto ucraino. Nella notte si è svolto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, che ha ribadito la necessità di continuare gli sforzi diplomatici.
Ore 9.20 Zelensky chiede una riunione di emergenza del «Formato Normandia»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto una riunione urgente del cosiddetto Formato Normandia (Germania, Russia, Ucraina e Francia). La richiesta in una dichiarazione video, riporta Interfax.
Ore 8.50 – Due soldati ucraini uccisi nella notte
Secondo il ministero della Difesa dell’Ucraina, due soldati ucraini sono stati uccisi da bombardamenti durante la notte e altri 12 sono rimasti feriti. Ieri Mosca aveva dichiarato di aver ucciso cinque soldati ucraini: «Avevano oltrepassato il confine».
Ore 8.40 – La posizione dell’Ucraina
La posizione dell’Ucraina — espressa dal presidente Zelensky, e ribadita alle Nazioni Unite — è quella di garantire l’integrità dei confini nazionali. La domanda è dunque quella che la Russia «cancelli il riconoscimento dell’indipendenza dei separatisti» . «I confini riconosciuti a livello internazionale sono e rimarranno intatti».
Ore 7.20 – L’incontro tra ministri degli Esteri russo e statunitense
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato di essere ancora pronto a incontrarsi con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. «Anche nei momenti più difficili… noi diciamo: siamo pronti alle trattative», ha detto la portavoce. Secondo la Cnn, Blinken non ha annullato il suo incontro di giovedì con il ministro degli Esteri russo Lavrov.