Ignazio La Russa eletto presidente del Senato
a cura di Massimiliano Spinella
Ignazio La Russa è il nuovo presidente del Senato. L’esponente di Fratelli d’Italia ha raccolto 116 voti (su una maggioranza di 104), 65 le schede bianche mentre due voti sono andati a Liliana Segre, che presiede l’Aula, e altrettanti a Calderoli. Il raggiungimento del quorum a Palazzo Madama è stato accompagnato da un applauso dell’Aula.
Forza Italia, ad eccezione di Silvio Berlusconi ed Elisabetta Casellati, non ha risposto alla chiama.
Liliana Segre ha presieduto la prima seduta del Senato nella XIX legislatura.
“In Italia la Costituzione repubblicana è il principale ancoraggio attorno al quale deve manifestarsi l’unità del nostro popolo. Come disse Piero Calamandrei non è un pezzo di carta, ma è il testamento di 100mila morti caduti nella lunga lotta per la libertà, una lotta che non inizia nel settembre del 1943 ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti”. Ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, nel suo discorso in apertura della seduta per il voto del presidente del Senato. “Il popolo italiano ha sempre dimostrato un grande attaccamento alla sua Costituzione, l’ha sempre sentita amica”, ha aggiunto.
Ignazio Benito Maria La Russa nasce in Sicilia a Paternò il 18 luglio 1947. Avvocato e tifoso accanito dell’Inter, ha ricoperto l’incarico di Ministro della difesa nel governo Berlusconi IV dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011, poi nel dicembre del 2012 ha fondato il partito Fratelli d’Italia insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto.
Dal 28 marzo 2018 al 12 ottobre 2022 è stato vicepresidente del Senato della Repubblica.
(il padre Antonino La Russa, già segretario politico del Partito Nazionale Fascista di Paternò negli anni quaranta, fu nel dopoguerra senatore del Movimento Sociale Italiano. Ignazio La Russsa ha tre figli, Antonino Geronimo nato dal primo matrimonio, attualmente presidente dell’ACI, Lorenzo Cochis, che alle elezioni comunali al Municipio 1 di Milano è stato il più votato di Fratelli d’Italia, e Leonardo Apache dal matrimonio con Laura De Cicco, rapper col nome d’arte Larus. Tutti e tre con un nome legato alla cultura degli indiani d’ America: “Nel caso di Geronimo, peraltro, ci fu lo zampino della madre, che era una vera appassionata della storia degli indiani. Quando ero vicepresidente della Camera ricevemmo una delegazione di capi Apache. Furono tutti sorpresi quando cominciai a sciorinare la storia del loro popolo e raccontai dei nomi dei miei figli”.
Nel 1971 è responsabile del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. Eletto Consigliere regionale in Lombardia nel 1985 con l’MSI, viene poi riconfermato nel 1990. Dal 1989 al 1994 è stato consigliere comunale di San Donato Milanese.
Alle elezioni politiche del 1992 viene candidato, ed eletto, contemporaneamente sia alla Camera dei deputati nella circoscrizione Milano-Pavia con 26.098 preferenze sia al Senato della Repubblica nella circoscrizione Lombardia nelle liste dell’MSI, optando per il seggio alla Camera.
Venne riconfermato tra le liste di Alleanza Nazionale alla Camera nelle politiche del 1994. Fu eletto successivamente Vicepresidente della Camera. Fondò con Fini nel 1995 Alleanza Nazionale. Venne rieletto nuovamente nel collegio uninominale Milano 2 nel 1996 per il Polo per le Libertà e nel 2001 per la Casa delle Libertà.
Viene rieletto deputato nella circoscrizione Milano 1 alle elezioni del 2006 e del 2008, questa volta nelle liste del Popolo della Libertà.
Il 7 maggio 2008 viene nominato ministro della difesa all’interno del nuovo governo Berlusconi IV, giurando nelle mani del Capo dello Stato il giorno dopo, e l’11 maggio 2008 diviene reggente di AN; ha detenuto quest’ultima carica fino all’ingresso di Alleanza Nazionale nel Popolo della Libertà, fatto avvenuto il 29 marzo 2009, venendo poi nominato coordinatore nazionale del PdL assieme a Sandro Bondi e Denis Verdini. Si candida alle elezioni europee del 2009 nella circoscrizione Italia nord-occidentale e viene eletto con 223.986 preferenze, secondo solo a Silvio Berlusconi, ma decide di rinunciare al seggio in favore di quello alla Camera dei Deputati.
Emanò la legge 100/2009, in materia di contrasto alla pirateria, e istituì la giornata del ricordo dei caduti nelle missioni internazionali per la pace, oltre a ottenere il riconoscimento ufficiale del 17 marzo come festa nazionale in quanto festa della proclamazione del Regno d’Italia.
Il 17 dicembre 2012 annuncia la sua uscita dal Popolo della Libertà e tre giorni dopo fonda, assieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto, il nuovo partito Fratelli d’Italia.
Alle politiche del 2013 è rieletto deputato con Fratelli d’Italia, optando per il seggio nella circoscrizione Puglia.
Dopo 26 anni trascorsi ininterrottamente alla Camera dei deputati (dal 1992 al 2018), alle elezioni politiche del 2018 viene eletto al Senato della Repubblica dove ricopre l’incarico di Vicepresidente.
Ora l’incarico di Presidente del Senato, suggello alla vita politica nel centrodestra.