GOFIT SBARCA A TORINO
La multinazionale debutterà tra circa 12-18 mesi investendo 20 milioni nell’ex Mercato dei Fiori di via Perugia
Le multinazionali scommettono sui muscoli dei torinesi. Soprattutto su quei bicipiti e dorsali ora un po’ fiacchi ma pronti a essere modellati in futuro. E il settore delle palestre cresce. Dopo lo sbarco di Virgin e l’arrivo dei tedeschi di Mcfit ora è la volta in grande stile di Go Fit. La multinazionale spagnola ha messo sul piatto 20 milioni di euro per trasformare l’ex Mercato dei Fiori di via Perugia, abbandonato da molti anni. Al posto di mazzi di rose e bouquet di orchidee che hanno riempito l’edificio fino al 2010, entro fine anno, o più probabilmente nel 2025, spunterà una palestra da 14 mila metri quadri su tre livelli, con tre piscine.
«Si tratta del primo investimento italiano del gruppo iberico — afferma Benedetto Camerana, l’architetto che cura il progetto generale —. È prevista anche un’altra apertura a Milano, ma a Torino siamo stati più veloci e contiamo di aprire per primi con un’operazione che va a riqualificare un pezzo di città». Camerana tiene a sottolineare che l’intervento, pur senza particolari vincoli, ha evitato la demolizione completa dell’edificio. «Abbiamo voluto conservare buona parte dell’ex Mercato dei Fiori seguendo l’idea di restituzione ai cittadini di un luogo simbolo di Torino — spiega l’architetto —. Abbiamo dovuto buttare giù solo alcune colonne per le piscine. L’edificio si trova infatti in posizione strategica, nel cuore di Aurora, una zona vicino al centro che, dopo decenni di abbandono, è nel pieno della rinascita».
Go Fit debutterà a Torino tra circa 12-18 mesi con una proposta che si propone come innovativa. La società ha stretto una partnership con Telefònica per sviluppare i centri fitness del futuro, utilizzando video analytics e l’intelligenza artificiale. Le macchine di Torino saranno quelle di alta gamma di Technogym. Al centro del progetto: una grande piastra fitness con gli attrezzi, una zona Studios per i corsi, e l’area delle piscine. «Quest’ultima, sovrastata da una struttura di legno lamellare — spiega Camerana — ospiterà a una vasca di 25 metri a 8 corsie, una per l’aquagym e una terza piscina con getti idromassaggio». Nella palazzina uffici incastonato al Mercato si saranno altri servizi: uno spazio per le consulenze con un nutrizionista, una lobby, un bar, un ristorante e una play-room. Il progetto di Camerana comprende anche la riqualificazione di Largo Brescia, il piazzale ospiterà un parcheggio con stalli per ricarica e sosta di auto e bici elettriche, e un giardino pubblico.
Per le grandi catene l’Italia è un mercato in salute che vale più di due miliardi di euro l’anno. Il Piemonte è un mercato particolare. Perché è tra le regioni con meno strutture in rapporto al numero di abitanti, 7,5 palestre ogni 100 mila abitanti ed è il territorio che ha il capoluogo di provincia con la spesa minore procapite, appena 30 euro al mese. Insomma ci sono ampi spazi di crescita, ma c’è anche da sgomitare per avere iscritti che in molti casi non vogliono andare oltre a offerte low cost.