Francesca Rizzo “riscrive” la Via Lattea
C’è una ragazza di Casarano che non ha ancora finito il dottorato e ha già pubblicato un articolo a suo nome su Nature, la più importante e più prestigiosa rivista scientifica del mondo. Si chiama Francesca Rizzo, ha 29 anni e sta per conseguire il dottorato in Astrofisica. La giovane ricercatrice ha guidato un team del Max Planck Institute di Monaco (Germania) che ha scoperto una lontana e incredibile sosia della Via Lattea tanto che la sua pubblicazione ha destato sensazione nel mondo accademico internazionale. La scoperta è sensazionale: ha trovato una galassia giovane, ordinata, a 12 miliardi di anni luce da noi, una sosia della Via Lattea (dove viviamo noi) in grado di fornire nuove informazioni sul passato del nostro Universo.
La ricercatrice, secondogenita di tre figlie di un imprenditore dell’impiantistica e di una casalinga, è vissuta a Casarano fino alla maturità (110 e lode), conseguita al Liceo Scientifico Vanini.
Il percorso scolastico è continuato con la triennale all’Università di Pisa (110 e lode) e con la laurea magistrale in Astrofisica a Bologna con tesi sulle galassie (anche questa con 110 e lode). Nel 2016 si trasferisce in Germania. «Ritrovarmi a Monaco è stato piuttosto casuale racconta Francesca quando stavo a Bologna, la responsabile del Max Planck chiese al mio relatore se conosceva una studentessa esperta in cinematica (scienza che studia il moto dei corpi, ndr). Lui mi segnalò, feci il colloquio e mi presero», prosegue Francesca che confessa di essere stata sempre appassionata di stelle e pianeti.
«Sì, sin da piccola ero appassionata di queste cose. Poi crescendo ho cominciato a leggere diversi testi, tra cui i libri di Margherita Hack (la più nota astrofisica italiana, ndr)».
La pubblicazione della ricerca su Nature ha impegnato lei e il suo team per circa nove mesi. «Non è stato così semplice come si può immaginare spiega la ricercatrice è stato un continuo e stressante confronto con l’editore e gli esperti di Nature. Quando ci hanno dato l’ok per la pubblicazione è stato bello, gratificante. Le pubblicazioni sulle riviste scientifiche sono la massima aspirazione per noi ricercatori. È chiaro che quando succede sei molto soddisfatta. A casa sono molto contenti, naturalmente. Informavo mia madre di tutti gli aggiornamenti della ricerca. Praticamente la mamma è diventata un’esperta di astrofisica», racconta.
Il suo lavoro l’ha portata in questi anni in giro per il mondo, Australia, Cina, Europa, a partecipare a delle conferenze. «È l’aspetto positivo del mio lavoro afferma Francesca viaggiare, conoscere nuovi posti, usanze, persone. L’aspetto che non mi piace è che si lavora h24 per 365 giorni all’anno. Ma va bene così». Il suo futuro sarà sempre nella ricerca e, purtroppo, fuori dall’Italia. Dopo il dottorato (PhD) in Astrofisica, che dovrebbe conseguire a novembre, Francesca si trasferirà a Copenaghen, in Danimarca, al Cosmic Dawn Center presso il Niels Bohr Institute.
«Ho fatto tanti colloqui e ho ricevuto diverse proposte di lavoro spiega la ragazza ma ho scelto Copenaghen perché mi daranno l’opportunità di fare ricerca libera, senza condizioni e senza imposizioni». Nostalgia di casa e del Salento? «Certo che ce l’ho risponde la ricercatrice Monaco è fredda d’inverno e Copenaghen lo sarà ancora di più». Su You Tube gira un’intervista di Francesca fatta da un esperto dell’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica) sulla recente scoperta. Un utente ha commentato: «Che meraviglia questa ragazza. È un grande orgoglio essere suo connazionale». Figurarsi casaranesi e salentini.