«E la grandezza della luna troverò»: astronomia di Leonardo a Milano
Nel quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci (1519-2019), il Politecnico di Milano si fa promotore di una serie di iniziative (mostre, conferenze, convegni) volte a presentare gli esiti di ricerche e di studi sull’opera e sulla Milano di Leonardo.
Nella prima conferenza Rodolfo Maffeis del Politecnico di Milano parlerà dell’astronomia di Leonardo.
Negli studi di cosmologia di Leonardo da Vinci, la raffigurazione della luna subisce una trasformazione radicale, come risultato della convinzione del maestro che il nostro satellite fosse coperto d’acqua. In contrasto con il corpo celeste liscio e geometrico della tradizione tolemaica, la luna di Leonardo è una sfera irregolare e gibbosa, caratterizzata dal continuo mutamento delle condizioni di luce e del movimento delle onde. A causa dei limiti insuperabili dell’osservazione a occhio nudo, Leonardo fu indotto a ipotizzare un aspetto della luna per il tramite di idee e teorie desunte dai suoi studi di ottica. L’elusivo corpo celeste fu quindi immaginato e visualizzato attraverso un mix di osservazioni dirette, deduzioni e assunti arbitrari.
Attraverso un attento esame delle note e dei disegni leonardiani (soprattutto dai codici Leicester e Atlantico) questo intervento intende investigare come l’ottica sperimentale e l’osservazione del cielo interagirono nel generare l’immaginosa cosmologia di Leonardo“