Cure Domiciliari precoci: partirà studio autorizzato da Aifa e Ministero
Uno studio “forte” per cristallizzare l’efficacia delle Cure Domiciliari precoci, con seicento persone che verranno curate con vari farmaci, principalmente antinfiammatori, e un altrettante invece quale campione di controllo, presumibilmente con “tachipirina e vigile attesa” o con altri farmaci (non é ancora stato enunciato chiaramente). Lo ha detto a LA7 il prof Remuzzi, direttore dell’istituto Mario Negri di Milano, io credo asso nella manica del ministero della Salute, ormai da due anni a questa parte, quando si tratta di mettere la pezza a scelte fatte precedentemente.
Singolare, ma positivo, ascoltare come, ora, improvvisamente Aifa abbia deciso di effettuare gli studi che il Comitato Cura Domiciliare Covid-19 chiede di poter fare da due anni…
Strano, proprio dopo la sentenza del Tar (lasciamo stare l’azione di forza che ne è seguita, vedremo cosa accadrà il 3 febbraio)…
“Strano”, ma non troppo e non in senso negativo, anche come Remuzzi, analogamente a quanto affermano i medici delle cure domiciliari precoci, citi l’indometacina, della quale con uno studio si è occupato il prof. Serafino Fazio, accusato dai soliti detrattori di aver condotto uno studio non all’altezza degli standard richiesti da chi va in tv.
Anche Remuzzi lo ha detto, forse per giustificare Aifa e Ministero, che i protocolli non sono stati cambiati perché i suoi studi non erano perfetti… Perché? Perché erano retrospettivi, come quello di Fazio, ovvero (per dirla in parole povere), oggi tratto cento persone con certi farmaci e confronto i dati con altre cento curate diversamente tre mesi fa…
Come se tre mesi fa e oggi si fosse passati dal paleolitico all’era moderna… Però ok, le varianti, la trasmissibilità…
Si sa, la scienza è giustamente esigente…. Così esigente che solo oggi, dopo due anni, ha deciso di effettuare uno studio randomizzato e controllato sulle cure precoci, affidandolo a chi non ha mai criticato, ma sempre difeso, il che però non ne inficia l’autorevolezza sia ben inteso.
È il male minore, l’importante è che venga fatto, anche se chi sapeva di cosa stava parlando già due anni fa continua a venire punito per averlo fatto notare…
Quindi ben venga lo studio, ma è giusto che le persone sappiano anche quello che succede: come, dove e perché.