Crisi gas, Gazprom riduce di un terzo le forniture all’Italia | Ecco il piano: lampioni spenti e meno riscaldamento
Sono tre i livelli di allarme per la crisi del gas con il taglio delle forniture dalla Russia e l’Italia al momento è ferma al primo. Ma se Mosca dovesse sospendere in via definitiva le forniture alla Ue (a cui l’anno scorso aveva assicurato il 44% del suo fabbisogno), il governo sarebbe costretto a far scattare la fase di emergenza. Tra le misure: lampioni spenti e meno riscaldamento, nelle abitazioni anche due gradi in meno e previsto un razionamento. Intanto la Russia annuncia la riduzione di un terzo delle forniture al nostro Paese.
Eni: un terzo in meno di gas – Lo si legge in u na nota di Eni, secondo cui “Gazprom ha comunicato che nella giornata di lunedì fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni. Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi”.
Snam: “Stoccaggi al 64%” – “Stiamo lavorando per contribuire alla creazione di una riserva che diventa indispensabile nei mesi invernali tramite il riempimento degli stoccaggi – spiega l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier -. Fino a domenica siamo arrivati a 6,1 miliardi di metri cubi in stoccaggio (al netto dello strategico ndr) che corrispondono al 64% dell’obiettivo. Noi di Snam abbiamo dato un contributo di circa 1,5 miliardi di metri cubi e continueremo a dare il nostro sostegno, ovviamente nei limiti di un operatore di sistema”.
Il piano d’emergenza – Il piano per affrontare l’emergenza gas prevede quindi una serie di interventi che vanno dal razionamento del gas alle industrie energivore al maggior utilizzo delle centrali a carbone per la produzione di elettricità.
Ma, riporta La Repubblica, anche l’introduzione di politiche di austerity dei consumi: riscaldamento più contenuto, con tagli fino a due gradi della temperatura nelle abitazioni e negli uffici, risparmi sull’illuminazione pubblica, con orario ridotto di accensione dei lampioni sulle strade. Questi provvedimenti dovrebbero durare fino a quando il gas russo non verrà sostituito da forniture provenienti da altri Paesi.