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“Covid, prove sbalorditive”. Dagli Usa clamorose rivelazioni sulla fuoriuscita del virus. E qualcuno avrebbe insabbiato tutto

La “bomba” sul modo in cui il Covid sarebbe fuoriuscito e si sarebbe diffuso in Cina e nel mondo giunge dall’Inghilterra. Ma le informazioni sono state raccolte negli Stati Uniti e poi condivise con Londra. A rivelarlo il quotidiano inglese The Telegraph. Secondo il giornale britannico nel gennaio del 2021, al culmine della pandemia Covid-19, gli Stati Uniti avrebbero inviato al governo Inglese prove “sbalorditive” del fatto che il virus che ha messo in ginocchio il mondo sarebbe fuoriuscito da un laboratorio di Wuhan. Insieme al Ministro degli Esteri inglese Dominic Raab, sarebbero stati informati anche gli omologhi di Canada, Nuova Zelanda e Australia. Sarebbero due appartenenti all’ex amministrazione di Donald Trump le fonti che, secondo il Telegraph, avrebbero portato alla luce la verità su quello che accadde in quei giorni.

Le due “gole profonde” americane, infatti, hanno accusato il Ministro Raab e l’intero Governo Britannico di avere ignorato volutamente le informazioni in loro possesso. Questo perché all’epoca l’equipe sanitaria di Downing Street si era schierata con forza a favore dell’ipotesi di una genesi naturale del virus. Un ex funzionario statunitense, che ha lavorato con l’ex segretario Pompeo e con l’intelligence, ha dichiarato di aver visto “diverse informazioni e di aver pensato, francamente, che fossero sbalorditive”: Secondo il funzionario, “ovviamente è emersa l’alta probabilità che si trattasse di un virus uscito da un laboratorio“. L’informatore ha anche sottolineato il “costante ostruzionismo” delle autorità cinesi nei confronti di chi cercava di far emergere la verità.

La ricerca eseguita dagli Usa avrebbe rivelato come sia ufficiali militari cinesi che erano stati impiegati presso il laboratorio, sia alcuni ricercatori che vi avevano lavorato si sarebbero ammalati poco tempo prima che si registrassero i primi casi di contagio da Covid a Wuhan. Secondo gli informatori statunitensi, il governo britannico avrebbe ignorato le prove presentate perché considerate “questione politica statunitense radioattiva“. Che, al tempo, pensavano fosse alimentata dal disaccordo pubblico tra il Presidente Donald Trump e alcuni scienziati governativi americani. I vertici politici inglesi, dunque, anziché approfondire la informazioni ricevute avrebbero preferito liquidarle come una questione interna americana.