Covid, i dati del bollettino ISS: il 65% dei ricoverati sono vaccinati, non sono i “no-vax” a riempire i reparti
Covid, i dati del bollettino ISS smentiscono le accuse ai non vaccinati: non sono più pericolosi dei vaccinati e non intasano gli ospedali
L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato ieri il consueto bollettino settimanale con il monitoraggio della della sorveglianza integrata sulla pandemia di COVID-19 in Italia. Il documento, già più volte analizzato su MeteoWeb negli ultimi mesi, è l’unica fonte ufficiale delle autorità italiane che fornisce il dato di contagi, ricoveri e decessi per stato vaccinale. Nell’ultimo bollettino fornito ieri, in modo particolare, balza subito all’occhio come la stragrande maggioranza dei ricoveri in ospedale con COVID-19 si stia verificando tra le persone vaccinate, a differenza di qualche mese fa.
Nel periodo preso in analisi dall’Istituto Superiore di Sanità (vedi tabella che riportiamo di seguito), che è compreso tra il 24 dicembre 2021 e il 23 gennaio 2022, nell’arco di un mese in Italia abbiamo avuto 44.173 persone ricoverate in ospedale con il COVID-19. Di queste, ben
28.478, pari cioè al 64,5% del totale dei ricoveri, erano vaccinate con una (1.437), due (18.024) e addirittura tre dosi (9.017). I ricoverati non vaccinati, invece, sono stati 15.695, pari al 35,5% del totale dei ricoverati.
Questo, ovviamente, non significa che il vaccino non serva a diminuire il rischio di ricovero: sul campione totale della popolazione, infatti, nella data di riferimento dei dati, i non vaccinati erano l’11% della popolazione, quindi tra i non vaccinati il rischio di ricovero è più alto rispetto ai vaccinati. Però ormai i non vaccinati sono così talmente pochi che il loro impatto sulle ospedalizzazioni è comunque marginale, rispetto ai vaccinati che – anche con la terza dose – si trovano comune in ospedale in numero sensibilmente superiore. Non sono, quindi, i non vaccinati ad “intasare” gli ospedali e pur riducendone ulteriormente la platea, non cambierebbero significativamente i numeri delle ospedalizzazioni.
I dati ufficiali dell’autorità pubblica, quindi, smontano per l’ennesima volta la narrazione della famigerata “pandemia dei non vaccinati“, ribadiscono l’efficacia parziale delle vaccinazioni che non evitano il contagio, non evitano il ricovero e non evitano la morte, pur riducendone il rischio, e scagionano i non vaccinati dalle accuse di “pericolosità pubblica” più volte alimentate anche da rappresentanti istituzionali. I non vaccinati, infatti, non sono pericolosi: non contagiano più dei vaccinati e non occupano troppi posti letto degli ospedali rispetto ai vaccinati.