Covid-19, la reinfezione aumenta i rischi di mortalità per tutte la cause
Covid-19, la reinfezione aumenta i rischi di mortalità per tutte la cause
È quanto emerge da uno nuovissimo studio condotto da tre grandi centri statunitensi e pubblicato sulla nota rivista ‘Nature Medicine’
Coloro che contraggono una nuova infezione da SARS-CoV-2 presentano un rischio di maggiore mortalità per tutte la cause. È quanto emerge da un recente studio condotto in sinergia dai ricercatori del ‘Clinical Epidemiology Center’, del ‘Research and Development Service’ e del ‘Veteran Affairs’ di St. Louis: lo studio è stato inoltre pubblicato sulla nota rivista ‘Nature Medicine’. Oltre all’aumento del rischio di morte per tutte le cause, la reinfezione da Covid-19 aumenta pericoli di ospedalizzazione e di sequele a carico di vari organi.
Per fare luce sulla questione, i tre principali autori dello studio, Benjamine Bowe, Yan Xie e Ziyad Al-Aly, hanno utilizzato il database sanitario nazionale del Dipartimento per gli affari dei Veterani degli Stati Uniti, creando tre coorti di pazienti. Una prima coorte composta da individui con un’infezione da Covid. Una seconda da individui con reinfezione e una terza composta da individui non infetti: quest’ultimi fungevano da controllo. Il gruppo di ricerca ha utilizzato i modelli di sopravvivenza, ponderati in base alla probabilità inversa. Il fine era stimare i rischi a 6 mesi di morte, ospedalizzazione e sequele dell’infezione da Covid. Il numero totale di persone analizzate è 5.819.264: di questi 443.588 con una prima infezione (prima coorte), 40.947 con reinfezione (seconda coorte) e 5.334.729 non infetti (terza coorte).
Cosa è emerso
Rispetto ai controlli non infetti, i rischi e i danni potenziali di infezione aumentavano in base al numero di infezioni contratte. In altre parole, la reinfezione aumentava i rischi di morte, ospedalizzazione e sequele in più sistemi di organi. In particolare sequele a carico di polmoni, disturbi cardiovascolari, ematologici, diabetici, gastrointestinali, renali, mentali, muscoloscheletrici e neurologici. Ciò accade sia nella fase acuta, sia in quella post-acuta. Gli autori sottolineano inoltre che la riduzione del carico complessivo di morte e malattia dovuta al Covid-19 richiederà, per essere conseguita, l’implementazione di nuove strategie per la prevenzione della reinfezione.
Inoltre, i rischi sono apparsi particolarmente evidenti sia in coloro non vaccinati, sia in coloro che avevano una o più vaccinazioni prima dell’infezione. Dunque, il rischio sarebbe indipendente dallo stato di vaccinazione. Una limitazione dello studio, come dichiarato dagli stessi autori, risiede nella preponderante rappresentatività di maschi caucasici nelle coorti selezionate.
Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.