Commissione d’inchiesta Covid. Approvato un testo base in Affari Sociali. Si indagherà anche sui vaccini ma non sull’operato delle Regioni. La protesta di M5S e PD che si astengono dal voto
da Quotidiano Sanità
“Che cosa hanno da nascondere? Noi non abbiamo nulla da temere e proprio per questo abbiamo manifestato la nostra disponibilità anche al confronto su questa proposta di legge, disponibilità che non è stata raccolta e per questo motivo abbiamo abbandonato la Commissione al momento del voto”. Così il M5S che contesta la decisione di lasciare fuori dall’indagine l’operato delle Regioni. Per il Pd presenti “inaccettabili forzature no vax, si mette in dubbio l’utilità dei vaccini”. Ma il Centrodestra difende il testo approvato anche dal Terzo polo. IL TESTO.
La Commissione Affari sociali della Camera ha adottato il testo base per l’istituzione della Commissione bicamerale di inchiesta sul Covid. A votare a favore il Centrodestra unito e il Terzo polo. Proteste da parte delle opposizioni con il PD che si astiene dal voto e il M5S che abbandona l’aula a causa sia del mancato coinvolgimento delle Regioni nelle indagini che per la volontà di tirare in mezzo anche gli stessi vaccini contro il Covid. Fissato a martedì 18 aprile alle ore 18 il termine per la presentazione degli emendamenti.
Governo e Parlamento
12 aprile – “Che cosa hanno da nascondere? Noi non abbiamo nulla da temere e proprio per questo abbiamo manifestato la nostra disponibilità anche al confronto su questa proposta di legge, disponibilità che non è stata raccolta e per questo motivo abbiamo abbandonato la Commissione al momento del voto”. Così il M5S che contesta la decisione di lasciare fuori dall’indagine l’operato delle Regioni. Per il Pd presenti “inaccettabili forzature no vax, si mette in dubbio l’utilità dei vaccini”. Ma il Centrodestra difende il testo approvato anche dal Terzo polo. IL TESTO
La Commissione Affari sociali della Camera ha adottato il testo base per l’istituzione della Commissione bicamerale di inchiesta sul Covid. A votare a favore il Centrodestra unito e il Terzo polo. Proteste da parte delle opposizioni con il PD che si astiene dal voto e il M5S che abbandona l’aula a causa sia del mancato coinvolgimento delle Regioni nelle indagini che per la volontà di tirare in mezzo anche gli stessi vaccini contro il Covid. Fissato a martedì 18 aprile alle ore 18 il termine per la presentazione degli emendamenti.
Entrando nel merito del testo, la durata della commissione si estenderà all’intera legislatura, e questa sarà composta da 15 senatori e 15 deputati, nominati dai presidenti di Senato e Camera, in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari. La commissione avrà il compito di far luce su diversi aspetti che hanno contraddistinto la gestione pandemica, soprattutto nella sua prima fase, quali ad esempio: valutare l’efficacia, la tempestività e i risultati delle misure adottate dal Governo al fine di contrastare, prevenire, ridurre la diffusione e l’impatto del Sars-CoV-2; accertare le ragioni del mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale redatto nel 2006; accertare l’eventuale esistenza di un piano sanitario nazionale per il contrasto del virus Sars-CoV-2 e le ragioni della sua mancata pubblicazione e divulgazione; valutare la tempestività e l’adeguatezza delle indicazioni e degli strumenti che il Governo e le sue strutture di supporto hanno fornito alle Regioni e agli enti locali nel corso di ciascuna fase dell’emergenza pandemica.
Ma si dovrà anche indagare su eventuali abusi, sprechi, irregolarità, comportamenti illeciti e fenomeni speculativi che abbiano interessato l’attività, le procedure di acquisto e la gestione delle risorse destinate al contenimento della diffusione e alla cura della malattia da Sars-CoV-2 da parte del Governo, delle sue strutture di supporto e del Commissario straordinario; approfondire gli acquisti dei dispositivi di protezione individuale prodotti in Cina; sui contratti di appalto e di concessione, la progettazione e realizzazione di strutture e unità sanitarie destinate ai pazienti affetti da Covid, degli hub vaccinali, quali ad esempio i centri temporanei di vaccinazione denominati primule, dell’applicazione Immuni e della piattaforma unica nazionale per la gestione del sistema di allerta per i contagi da Sars-CoV-2 e con essi la gestione della fase iniziale della campagna di vaccinazione.
Come dicevamo, altro tema al centro dello scontro con le opposizioni è stato quello riguardante la volontà di indagare anche gli stessi vaccini contro il Covid. Nel testo si chiede infatti di svolgere indagini relative agli acquisti delle dosi di vaccino destinate all’Italia nonché all’efficacia
del piano vaccinale predisposto; verificare gli atti della rolling review sui vaccini anti Sars-CoV-2 le decisioni in merito della Commissione Europea e dell’Ema precedenti alla autorizzazione al loro utilizzo; stimare e valutare l’incidenza, anche eventualmente attraverso la istituzione di un osservatorio in collaborazione con l’Istituto superiore della sanità, che i fatti e i comportamenti accertati nel corso dell’inchiesta possono avere avuto sulla diffusione dei contagi, sui tassi di ricovero e di mortalità per Covid nonché sugli eventi avversi e sindromi post vacciniche denunciate.
“Abbiamo avuto un atteggiamento collaborativo e mai pregiudiziale verso la proposta di istituire una Commissione d’inchiesta sul Covid. E lo abbiamo fatto perché pensiamo che ogni approfondimento utile per comprendere cosa va messo a punto nel sistema per affrontare possibili nuove emergenze sia il benvenuto. Il nostro obiettivo, come dimostrato durante la pandemia, è tutelare la salute dei cittadini. Le forzature di queste ore della maggioranza – che per problemi interni ha prima ritirato un testo e poi ne ha presentato un altro a un’ora dal voto in Commissione, senza coinvolgere l’opposizione – sono inaccettabili e dimostrano che l’unico obiettivo è quello di usare vicende gravi e drammatiche per fare propaganda sulla pelle di chi ha sofferto e combattuto il Covid”, commentano Marco Furfaro, capogruppo del Pd in Commissione Affari sociali della Camera, e i componenti dem Paolo Ciani, Gianni Girelli, Ilenia Malavasi, e Nico Stumpo.
“Basti pensare – sottolineano – che nel testo si mette in dubbio l’utilità dei vaccini, ammiccando ai no-vax, e non sono menzionate le Regioni, cioè l’istituzione che ha la competenza principale sulla sanità. Siamo usciti dall’aula e abbiamo deciso di non votare la proposta perché è ridicolo fare una Commissione d’inchiesta sul Covid escludendo le Regioni – aggiungono – Significa che la destra vuole solo strumentalizzare una tragedia e provare a distogliere l’attenzione dalle incapacità di questo Governo nell’affrontare le emergenze del Paese”.
I 5 Stelle si dicono “favorevoli a una Commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia, no a una Commissione usata come clava politica” contro le opposizioni. “Il M5S – spiega Vittoria Baldino – è favorevole a una Commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia perché quello che è accaduto speriamo non accada più e perché chiunque, nella malaugurata ipotesi si dovesse trovare a gestire una situazione così difficile, non debba farlo a mani nude così come lo ha fatto il Governo Conte 2 all’epoca della gestione del Covid. Proprio per questo siamo favorevoli. Favorevoli – precisa – a una Commissione che indaghi sul fatto che qualcosa abbia o non abbia funzionato”, e permetta di “evitare che tutte le articolazioni dello Stato si trovino sprovviste degli strumenti adatti. Detto questo, a noi sembra che questa maggioranza non abbia intenzione di fare una Commissione di inchiesta seria sulla gestione della pandemia, ma voglia semplicemente utilizzarla come clava politica contro le opposizioni, che all’epoca si trovarono a gestire a mani nude, ripeto, quella situazione così complicata. Allora noi ci chiediamo che cosa hanno da nascondere, perché hanno tolto ogni riferimento alle Regioni che da Costituzione hanno la competenza sulla gestione sanitaria”.
“Che cosa hanno da nascondere?”, domanda Baldino. “Noi non abbiamo nulla da temere – assicura – e proprio per questo abbiamo manifestato la nostra disponibilità anche al confronto su questa proposta di legge, disponibilità che non è stata raccolta e per questo motivo abbiamo abbandonato la Commissione al momento del voto”.
Fratelli d’Italia respinge però al mittente le accuse dell’opposizione confermando la bontà del testo base adottato. “Il testo va bene e il Pd non perde mai occasione per straparlare. Diciamo la verità, il tema dei no-vax è lo spauracchio che gli fa comodo agitare per non far nascere la Commissione, perché sia mai che esce la verità su una gestione pandemica allucinante. D’altronde lo dice perfino il senatore Crisanti”, commenta Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Affari sociali della Camera.
Giovanni Rodriquez