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Bronzi di Riace: scoperto in mare l’occhio mancante

Ha destato scalpore la possibile scoperta di uno dei bulbi oculari dei Bronzi di Riace, in particolare del bronzo B. A realizzare il rinvenimento è stato un sub a 60 metri dal punto in cui furono scoperte le statue. La scoperta è stata resa nota all’Hotel Federica di Marina nel comune di Riace. I relatori Giuseppe Braghò (giornalista investigativo freelance e scrittore), Francesco Laratta (Archeologo subacqueo), Antonio Arcudi (Archeologo), insieme al sindaco di Riace Antonio Trifoli, hanno mostrato il sorprendente ritrovamento, avvenuto lo scorso 4 agosto. Che si tratti dell’occhio del Bronzo B è quasi sicuro, visto che la scoperta è avvenuta a circa 60 metri dai punti in cui sono stati trovate i bronzi negli anni ’70. Saranno ora gli esperti del nucleo speciale dei Carabinieri Beni archeologici a chiarire se si tratti della pupilla, compresa di iride, del Bronzo B. Il reperto è stato consegnato ai militari dell’Arma.

I Bronzi di Riace, uno dei più grandi tesori archeologici dell’antica Grecia, sono due statue in bronzo ritrovate nel 1972 nel mare di Riace, in provincia di Reggio Calabria. Le due statue, raffiguranti due guerrieri, risalenti al V secolo a.C., rappresentano l’apice dell’arte greca dell’epoca classica. Sono considerate due dei capolavori più pregevoli e affascinanti dell’antica scultura greca. La scoperta dei Bronzi di Riace ha destato meraviglia nel mondo dell’arte e dell’archeologia. Le statue sono in ottimo stato di conservazione, con tutti i dettagli finemente scolpiti e le armature riccamente decorate. Rappresentano due guerrieri completamente nudi, in atteggiamento fiero e maestoso, armati di spada e lancia. I Bronzi di Riace sono un vero e proprio enigma per gli studiosi. L’identità dei guerrieri rimane sconosciuta e il motivo del loro immergersi nel mare è ancora oggetto di speculazione. Sono stati fatti diversi tentativi di risalire alla loro provenienza e storia, ma senza successo. Ciò che è certo è che i Bronzi di Riace sono un eccezionale esempio di abilità tecnica e artistica degli antichi scultori greci. Le statue sono state oggetto di restauro e oggi sono esposte in due apposite sale al Museo Nazionale della Magna Grecia a Reggio Calabria, dove attirano migliaia di visitatori ogni anno.