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Assange libero dopo patteggiamento con gli Usa. In volo verso le Isole Marianne

Julian Assange è stato rilasciato dalla prigione di Belmarsh e si dirige verso le Isole Marianne dopo aver raggiunto un accordo con le autorità americane.

Julian Assange è libero. Il fondatore di Wikileaks è stato rilasciato ieri dalla prigione di Belmarsh a Londra, dove era rinchiuso da oltre cinque anni, ed è in viaggio verso l’Australia, il suo Paese natale. Dopo una sosta a Bangkok farà tappa a Saipan nelle isole Marianne, dove firmerà l’accordo raggiunto con le autorità americane. Una volta che il giudice Usa avrà convalidato l’intesa, Assange sarà ufficialmente un uomo libero e potrà vivere in Australia senza timori di essere estradato e processato per spionaggio e pirateria informatica.Finisce così, con l’inattesa liberazione di Assange, una lunga storia iniziata nel 2010 e 2011, quando Wikileaks aveva pubblicato centinaia di migliaia di documenti e video riservati relativi alle guerre in Afghanistan e in Iraq, oltre a comunicazioni segrete tra diplomatici Usa. Contro di lui c’erano 18 capi di imputazione, per ognuno dei quali avrebbe potuto essere condannato a dieci anni di carcere.

L’intervento del premier australianoIl Governo americano da anni chiedeva l’estradizione di Assange. Negli ultimi mesi è intervenuto il premier australiano, Anthony Albanese, che ha chiesto al presidente Usa Joe Biden di far cadere le accuse e rinunciare al processo contro Assange. I negoziati dietro le quinte con il dipartimento di Giustizia Usa hanno portato all’accordo.«Indipendentemente da quello che si può pensare delle attività di Assange, questa situazione va avanti da troppo tempo, non c’è nulla di positivo nel continuare a tenerlo in carcere e vogliamo portarlo a casa in Australia», ha detto Albanese. Il fondatore di Wikileaks è accompagnato nel suo viaggio dall’Alto commissario (ambasciatore) australiano a Londra, Stephen Smith.Il momento decisivo è stato il mese scorso, quando l’Alta Corte di Londra ha accolto la richiesta del fondatore di Wikileaks concedendogli il diritto di ricorrere in appello. Dopo 13 anni di battaglie legali, l’Alta Corte aveva rinviato la decisione sull’estradizione, chiedendo «assicurazioni ulteriori» alle autorità Usa. I giudici avevano chiesto garanzie che Assange, se ritenuto colpevole, non fosse condannato alla pena capitale, che non fosse penalizzato perché non è cittadino americano e che potesse appellarsi al primo emendamento della Costituzione Usa, che tutela la libertà di espressione.

La moglie: immensamente grataLa moglie Stella Assange, che è già in Australia con i due figli avuti con Assange, ha espresso il suo sollievo e la sua «immensa gratitudine» per la liberazione del marito. La Assange, che è un avvocato, ha sottolineato che i dettagli dell’accordo raggiunto con le autorità Usa potranno essere resi noti solo dopo la firma del documento e la convalida da parte del giudice americano, prevista per mercoledì.Si ritiene però che Assange ammetterà di essere colpevole di una unica violazione della legge contro lo spionaggio per avere pubblicato documenti riservati della Difesa Usa. I cinque anni che ha passato nel carcere di Belmarsh verranno presi in considerazione come pena scontata e quindi Assange non dovrà più tornare in prigione

La storia: in carcere da oltre 1.900 giorniIl fondatore di Wikileaks è stato rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra per oltre 1.900 giorni in condizioni di semi-isolamento. Per sette anni Assange aveva vissuto nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove si era rifugiato per sfuggire all’estradizione. Nel 2019 però l’Ecuador gli aveva tolto lo status di rifugiato politico e Assange era stato arrestato dalla polizia britannica e trasferito a Belmarsh.Per i sostenitori di Assange che da anni seguono il suo caso, per la Federazione internazionale dei giornalisti, per Human Rights Watch e di altre organizzazioni di tutela dei diritti umani e della libertà di espressione, la liberazione del fondatore di Wikileaks è un momento da celebrare.Non tutti sono d’accordo, però. Il repubblicano Mike Pence , ex vicepresidente degli Stati Uniti, oggi ha criticato l’accordo, dichiarando che «non dovrebbero essere mai consentiti patteggiamenti con chi mette a repentaglio la sicurezza dei nostri militari o la sicurezza nazionale degli Stati Uniti».I legali di Assange hanno sempre insistito che Wikileaks ha pubblicato i documenti nell’interesse pubblico per rivelare crimini di guerra e abusi dei diritti umani da parte di soldati e personale Usa che altrimenti sarebbero rimasti segreti, tra i quali un video che dimostra che nel 2007 un elicottero militare Apache ha ucciso numerosi civili a Baghdad, tra cui due giornalisti dell’agenzia Reuters.